Sit-in genitori a scuola, i bimbi cinesi restano a casa: lezioni via Skype

Sit-in genitori a scuola, i bimbi cinesi restano a casa: lezioni via Skype
Dovevano rientrare in classe martedì mattina, ma ai cancelli della scuola c'era un gruppo di mamme sul piede di guerra. Due ragazzini di nazionalità cinese,...

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Dovevano rientrare in classe martedì mattina, ma ai cancelli della scuola c'era un gruppo di mamme sul piede di guerra. Due ragazzini di nazionalità cinese, rientrati dal loro paese d'origine dove sono andati con i genitori per festeggiare il Capodanno solo domenica sera, residenti ormai dalla nascita a Maddaloni, sono finiti sotto la lente dei genitori dell'istituto comprensivo «Maddaloni 2» e, in particolare, di quelli del plesso della primaria «Brancaccio» di via Feudo e della scuola media «De Nicola».


La dirigente scolastica Rosa Suppa, che per il secondo anno guida l'istituto scolastico calatino, dopo aver parlato con le mamme cercando di tranquillizzarle, ha prima contattato l'ufficio competente dell'Asl di Caserta e dopo ha parlato con la madre dei due alunni cinesi (una di 7 anni e l'altro di 12 anni) che le ha assicurato che i suoi figli non hanno sintomi ma che, vista la situazione, preferisce tenerli a casa almeno per un paio di settimane. «Abbiamo preso tutte le precauzioni dice la preside, raggiunta telefonicamente in quanto le mamme, specialmente quelle della primaria, erano abbastanza agguerrite e, soprattutto, preoccupate per un contagio visto che i due alunni sono stati in Cina nel periodo di massimo contagio. Una cosa importante è che ha regnato il buonsenso della famiglia dei nostri alunni, che frequentano in maniera regolare dando anche buoni risultati. I genitori, per non creare un disagio agli altri, hanno deciso di osservare tutte le regole dando le massime garanzie alle altre mamme, le quali hanno evitato di alzare un inutile polverone».


Intanto, ieri mattina, proprio per garantire la massima integrazione dei bambini cinesi la dirigente scolastica, insieme alle docenti della scuola media, ha prima dialogato telefonicamente con il ragazzino dodicenne e poi, insieme ai compagni di classe, lo ha salutato e avviato una lezione di italiano cercando di coinvolgere al massimo per non farlo sentire escluso. «Abbiamo deciso dice ancora la preside di evitare che questi bambini, e in particolare il più grande, si sentisse messo da parte. Insieme alle insegnanti, in queste ore, provvederemo a stilare un calendario di lezioni, con l'aiuto della lavagna interattiva multimediale, e di Skype, affinché in queste due settimane il ragazzino si possa sentire coinvolto e, soprattutto, non possa perdere le lezioni. Lo stesso discorso lo avvieremo anche per la bambina, - conclude - che frequenta la scuola primaria, ed in particolare la seconda classe. Non voglio assolutamente che episodi di questo genere possano creare discriminazione tra gli alunni e mettere tensioni nella nostra scuola».
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Il Mattino