Bomba con polvere da sparo e plastica: 24enne in fin di vita

Bomba con polvere da sparo e plastica: 24enne in fin di vita
Fuochisti per caso che, una volta l’anno, s’improvvisano produttori di ordigni. Assembrano botti singolarmente innocui per potenziare la «bomba» fatta in...

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Fuochisti per caso che, una volta l’anno, s’improvvisano produttori di ordigni. Assembrano botti singolarmente innocui per potenziare la «bomba» fatta in casa, quella che sognano possa provocare la detonazione «migliore», quella che fa tremare i palazzi, scattare gli allarmi delle auto, sobbalzare la gente dal divano. Quella «bomba» l’ha realizzata e fatta esplodere, l’altra notte, un gruppo di ragazzini del Parco Primavera di Caserta. Hanno riempito di polvere da sparo diversi contenitori di plastica, sostituendo la carta generalmente usata per le cosiddette «cipolle».

Il risultato è stato devastante tanto che il bilancio supera i danni registrati complessivamente negli altri 103 comuni di Terra di Lavoro: solo due i feriti, lievi, a Casaluce. Il risultato dell’esplosione al Parco Primavera di Caserta è invece di tre feriti, tra i quali uno in pericolo di vita, sette auto distrutte, i vetri di quattro piani di un palazzo in frantumi. Danni tali da far valutare ai vigili del fuoco l’eventualità di un’evacuazione dell’edificio (poi scongiurata). Il Comune dovrà però intervenire per la messa in sicurezza del palazzo. È l’altra faccia del Capodanno, fatta di arti tranciati, ustioni orribili e, a volte, anche di morti giovanissimi. Accade ogni anno e, anche in questa notte di San Silvestro che avrebbe dovuto essere di sobrietà per rispetto delle vittime del covid e in virtù della «crisi», il lato più stupido e pericoloso della festa si è fatto preminente. Lotta tra la vita e la morte il 24enne di Caserta che, durante i «festeggiamenti» per il 2021 al Parco Primavera, è stato investito dall’esplosione di un ordigno artigianale dagli effetti devastanti. 
 
Domenico Di Gennaro è in rianimazione al «Sant’Anna e San Sebastiano» di Caserta con fratture multiple e ustioni gravissime. Dal primo bollettino medico, in assenza di emorragie interne, non sono emerse lesioni agli organi interni, ma le sue condizioni sono a rischio e, prima di sbilanciarsi sulle possibilità di una ripresa, i medici aspetteranno le prossime ore che saranno determinanti per il decorso clinico. I suoi fratelli, entrambi arrivati nella notte al Pronto soccorso del capoluogo, hanno riportato ferite di minore entità e sono stati dimessi in mattinata. Uno dei due ha solo sedici anni e ha riportato ustioni sul 30 per cento del corpo e diverse contusioni.

Una versione all’ospedale, l’altra ai carabinieri. C’era da aspettarselo visto che Domenico rischia la vita e gli unici «testimoni» dell’esplosione sono i suoi fratelli, tra i quali un minorenne. Non si sono feriti per caso. Non erano di passaggio nella piazzetta antistante le palazzine popolari che ieri mattina, per effetto dell’esplosione, appariva come un cortile di Aleppo. Il botto ha infranto i vetri delle case fino al quarto piano; la violenza dell’onda d’urto ha scaraventato sette macchine le une sulle altre. Secondo i carabinieri della compagnia di Caserta, diretti dal capitano Augusto Petrocchi, i tre feriti sono nel gruppo di ragazzini che maneggiava l’ordigno. Lo provano le ferite, tutte alla parte superiore del corpo. Ma in vico Abbagnano non erano soli al momento dell’esplosione; eppure nelle palazzine popolari nessuno «ha visto» e, quindi, nessuno parla. E gli unici «identificati», ovvero i fratelli Di Domenico - i due in condizioni di parlare - raccontano una versione dei fatti poco credibile. Neanche il padre dei tre ha assunto un atteggiamento «collaborativo» quando è stato chiamato a deporre, vista la sua responsabilità indiretta legata il coinvolgimento del figlio minorenne. Indaga la Procura di Santa Maria Capua Vetere.

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Il Mattino