Pd, Bonaccini a San Leucio ma il commissario Mauri non aspetta e si dimette

Il commissario ha preferito non rilasciare dichiarazioni sui motivi delle dimissioni

Bonaccini
Alla vigilia della tappa di stamattina del candidato segretario del Pd Stefano Bonaccini al Belvedere di San Leucio, anzi a poche ore dal momento della conta in seno ai dem...

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Alla vigilia della tappa di stamattina del candidato segretario del Pd Stefano Bonaccini al Belvedere di San Leucio, anzi a poche ore dal momento della conta in seno ai dem casertani tra i presenti e gli assenti all'incontro, ecco che muta di nuovo lo scenario interno: il commissario provinciale Matteo Mauri si dimette.

A caldo il commento di Camilla Sgambato, componente della direzione nazionale e già presidente provinciale del partito, nonché coordinatrice regionale della mozione per Cuperlo segretario: «Mauri ha deposto le armi di fronte alle logiche perverse che, negli ultimi anni, hanno paralizzato il partito in Terra di Lavoro. Spero che il livello nazionale e lo stesso Stefano Bonaccini, nella cui affollata compagine sembra nascere l'ennesimo contrasto che ha portato il commissario alle dimissioni, siano informati del grave stallo in cui precipiterà la fase congressuale a Caserta».

Il governatore dell'Emilia Romagna proprio dal Sud ha avviato il suo tour. Forte degli appoggi che in Terra di Lavoro sa di avere, a partire dal sindaco del capoluogo e presidente dell'Anci Campania Carlo Marino, che nei giorni scorsi ha dichiarato il suo appoggio a colui che proprio sul rilancio del Mezzogiorno ha deciso di puntare. E Pina Picierno, vice presidente del Parlamento europeo, individuata da Bonaccini come sua vice a conferma dell'importanza riservata alla donna che maggiormente rappresenta la concretezza di una volontà politica e l'espressione delle istanze provenienti dal territorio anche in sedi istituzionali più ampie. Europeiste e atlantiste, come quelle che secondo il deputato casertano Stefano Graziano dovrebbero far preferire il presidente della Regione dell'Emilia Romagna alla guida di un partito chiamato a ricompattarsi prima ancora di affrontare la sfida di uno dei momenti storici più difficili sullo scacchiere geopolitico del mondo. Partendo dal Sud e Terra di Lavoro, ha sottolineato nei giorni scorsi Graziano, forti di un partito nazionale interclassista e pluralista con al centro la questione meridionale, dialettico nel suo congresso ma unito nelle battaglie comuni.

A varcare i cancelli del Belvedere di San Leucio oggi alle 10.30 per l'appuntamento con gli amministratori locali, i militanti e le realtà associative locali, con Stefano Bonaccini ci sarà di certo il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero, promotore dell'incontro, e primo campano a schierarsi con Bonaccini per un motivo ben chiaro: riconoscere nel governatore emiliano le qualità amministrative e politiche necessarie ad un partito che vuole ritornare tra la gente. Intanto Mauri, ieri sera, ha preferito non rilasciare dichiarazioni sui motivi che l'hanno spinto alle dimissioni. Ma stamattina i nodi dovranno venire inevitabilmente al pettine.
 

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Il Mattino