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«Start flight , start flight», la voce del Generale Ciorra riecheggia con forza in una delle tende, che funge da centro operativo - in gergo militare Toc (Tactical operations center) - , allestita nel campo di addestramento di Persano nel Salernitano. Qui è in corso una mega esercitazione denominata Acciaio rovente 22, la prima dopo l’emergenza Covid, che vede impegnati quasi settecento militari della Brigata Bersaglieri Garibaldi di Caserta. Duecento sono fisicamente a Persano, gli altri cinquecento sono in collegamento dal poligono di Capo Teulada in Sardegna e da qui eseguono sul terreno, in tempo reale, gli ordini che arrivano dal comprensorio salernitano. Un’attività di simulazione in un contesto di guerra, pianificata per sei lunghi mesi e che ora è al vaglio degli osservatori della Nato cui tocca esaminare le capacità operative della Brigata per certificarne il livello di prontezza. Nulla è stato lasciato al caso in quest’area di circa 1.240 ettari, dove i soldati girano armati di pistola e fucile, indossando elmetto e giubbotto antiproiettili e dove è stata allestita in poche ore dagli uomini del supporto logistico del IV reparto Comando una vera e propria base militare, ricostruendo tutte le funzioni che realisticamente sarebbero necessarie in caso di conflitto armato, compresi i bunker. Tra le esercitazioni svolte ci sono infatti anche prove di evacuazione a seguito di un possibile attacco – sia diretto che indiretto – alla base e soprattutto attività di rischieramento del Posto Comando, una delle operazioni più delicate e complesse in ambito militare, che consiste nel trasferire temporaneamente le funzioni di comando e controllo del Posto Comando principale ad un Posto Comando avanzato che nel frattempo viene enucleato dalla base e trasportato altrove attraverso i veicoli cingolati.
E poi c’è il cuore dell’operazione, per certi versi duale, che vede da un lato i militari di Persano simulare uno scenario operativo in un ambiente warfighting, sviluppando azioni offensive e di deterrenza e reagendo a molteplici attivazioni e dall’altra i loro colleghi a Teulada che contemporaneamente si addestrano sul terreno, nell’ambito del medesimo scenario, caratterizzato da un contesto esercitativo improntato al massimo realismo e che nell’immediatezza interagiscono con il Toc di Persano che segue i cingolati da remoto e comunica con i soldati, rigorosamente in lingua inglese, attraverso droni, satelliti, radar, frequenze radio e tutte le altre tecnologie a disposizione del Comando senza accantonare però gli strumenti tradizionali, preziosi in caso di un attacco informatico. «La Garibaldi - spiega il Maggiore Michele Sanguine, Capo sezione Pubblica informazione della Brigata – è l’Unità nazionale inserita nella Nato Response Force per il 2023.
Il Mattino