Brucellosi bufalina, il presidio degli allevatori al casello A1 di Capua

Brucellosi bufalina, il presidio degli allevatori al casello A1 di Capua
La scorsa settimana “le quattro giornate di resistenza bufalina” con la piantumazione, la domenica delle Palme, di un ulivo, ieri la consegna simbolica delle chiavi di...

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La scorsa settimana “le quattro giornate di resistenza bufalina” con la piantumazione, la domenica delle Palme, di un ulivo, ieri la consegna simbolica delle chiavi di 300 aziende al prefetto, oggi una riunione che si preannuncia infuocata e domani una protesta in autostrada. Sono giornate intense e cariche di tensione per gli allevatori bufalini del Casertano la cui mobilitazione non si ferma neanche dopo il varo da parte della giunta regionale campana del piano di eradicazione della brucellosi.

Il piano aveva accolto alcune delle richieste avanzate dal Coordinamento unitario che riunisce otto associazioni che si occupano di tutela bufalina (Altragricoltura, Associazione tutela allevamento bufala mediterranea, Associazione amici della bufala, Lega allevatori bufalini, Siaab, Cna). Tra esse l'introduzione dell'obbligo vaccinale per le bufale (previsto nel piano per i capi dai sei ai nove mesi di età), il superamento del sistema di abbattimenti di capi malati e sani, e l'autocontrollo aziendale da parte degli allevatori.

«Ma per come è stato scritto - dice il portavoce del Coordinamento Gianni Fabbris - rende di fatto inapplicabile la previsione della vaccinazione generalizzata, visto che, secondo il piano regionale, la somministrazione del vaccino nei quattro comuni casertani cluster (Castel Volturno, Grazzanise, Santa Maria la Fossa e Cancello e Arnone), dove il problema brucella è più presente, è prevista solo per gli 'allevamenti indennì, ovvero quelli in cui tutti i capi sono sani. Per noi tale prescrizione è sbagliata».

Domani gli allevatori effettueranno un presidio con trattori, camion e furgoni a Capua all'esterno del casello autostradale dell'A1, terranno una assemblea, quindi entreranno con camion e furgoni in autostrada - vietato l'ingresso dei trattori - e la percorreranno a velocità ridotta lasciando libere le corsie esterne, quella di sorpasso e di emergenza. Glli allevatori arriveranno a Caserta Sud, quindi usciranno e rientreranno in A1 percorrendola verso nord fino al casello di Caianello, per poi uscire e rientrare di nuovo scendendo verso Sud fino a Capua, per un totale di circa 80 chilometri.

Tra le richieste avanzate alla Regione dal coordinamento delle associazioni di allevatori vi è quella di «sospendere l'applicazione del piano fino al raggiungimento di una adeguata condivisione (la prima riuscita del piano dipende dalla ricostruzione di un clima di fiducia fra istituzioni e allevatori che al momento è compromesso.

Altra richiesta è quella di condividere il percorso e renderlo efficace presso la presidenza della Regione, l'unico luogo che oggi possa garantire il coordinamento di una azione complessa che chiama in causa diverse competenze fra cui quelle dell'agricoltura, dello sviluppo, dell'economia e della sanità (di cui il Presidente De Luca ha la delega e la diretta responsabilità); quindi di cambiare la composizione della struttura tecnica chiamata a contribuire a scrivere il piano. Nonostante gli annunci dell'assessore Caputo, questo piano - secondo gli allevatori - altro non è che la riproposizione del vecchio, con l'aggiunta di due titoli .vaccinazione e autocontrollo. che in realtà vengono negati e delegittimati.

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Il Mattino