Riscuoteva nella propria azienda di calcestruzzo il pizzo per conto del clan Belforte di Marcianise, tanto che più di una volta gli imprenditori che dovevano pagare la...
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Il provvedimento ha riguardato due quote societarie (si tratta di imprese operanti nel settore immobiliare e della lavorazione e commercializzazione del calcestruzzo), beni immobili (34 fabbricati e 2 terreni) ubicati nella provincia di Caserta, nonché rapporti finanziari.
Dalle indagini sull'attività di Pontillo, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, è emerso che l'imprenditore aveva ideato assieme ai fratelli Minutolo, altri imprenditori collusi il cui patrimonio è stato sequestrato nel novembre scorso, un sistema ben rodato di riscossione delle tangenti, che avveniva mediante sovrafatturazione degli importi dovuti, gonfiando i costi rispetto alle effettive forniture, oppure attraverso l'organizzazione di incontri tra le vittime e gli uomini del clan Pontillo e i Minutolo. Per questa attività al servizio del clan, erano definiti «le spie del pizzo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino