Carcere, droga e telefoni nascosti nelle parti intime: arrestate due donne

La scoperta di una poliziotta addetta ai controlli dei familiari

Carcere di Carinola
Droga e cellulari. Anche stavolta i familiari dei detenuti hanno cercato di introdurre nella casa circondariale oggetti vietati e sostanze stupefacenti. E' successo ieri, nel...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Droga e cellulari. Anche stavolta i familiari dei detenuti hanno cercato di introdurre nella casa circondariale oggetti vietati e sostanze stupefacenti. E' successo ieri, nel carcere di Carinola: grazie all'intuito di una poliziotta penitenziaria addetta al controllo familiari dei detenuti, sono state arrestate due donne di nazionalità italiana e portate nel carcere di Pozzuoli perchè trovate in possesso  di 50 grammi di sostanza stupefacente. Erano in fila per i colloqui con i loro parenti detenuti. Da un successivo controllo al narcotest , la droga è risultata essere cocaina corredata da 150 di hashish e tre telefoni cellulari.

La droga e i telefonini erano nascosti nelle parti intime delle due donne, le quali prima di accedere al reparto colloqui hanno chiesto di andare in bagno, insospettendo per il modo di fare l'agente, dove evidentemente hanno tolto gli involucri oggetto del sequestro. Il controllo è stato eseguito con un altro poliziotto della penitenziaria,  corso in aiuto della collega.
«Da parte dell'Osapp va plauso alla collega e ai colleghi che operando con estrema professionalità hanno impedito ancora una l'introduzione di sostanza stupefacente in carcere», spiega in sindacato della polizia penitenziaria in una nota. «L'utilizzo di droga avrebbe potuto costare la vita a qualche detenuto - continua Vincenzo Palmieri, segretario Osapp - oltre che impedire conversazioni illecite con l'esterno effettuate in modo del tutto fuori controllo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino