Uccisi per uno scambio di persona: ​«No al riconoscimento come vittime»

Uccisi per uno scambio di persona: «No al riconoscimento come vittime»
Sono trascorsi 27 anni dal duplice omicidio di Pasquale Pagano e Giuseppe Coviello ma per i due uccisi, a causa di uno scambio di persona, non è stato ancora concesso il...

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Sono trascorsi 27 anni dal duplice omicidio di Pasquale Pagano e Giuseppe Coviello ma per i due uccisi, a causa di uno scambio di persona, non è stato ancora concesso il riconoscimento di vittima innocente della camorra. Il 26 febbraio del 1992, viaggiavano su una Clio nera e purtroppo l'auto era simile a quella che avrebbe dovuto guidare in quel momento il reale destinatario del commando di fuoco. Chi doveva dare il segnale accendendo un accendino lo fece troppo in fretta. Questione di secondi e due uomini, due padri di famiglia morirono senza colpa.


Pasquale lasciò due figlie piccole. Rossana che aveva dieci anni e Romilda che di anni ne aveva sei. Ieri è stata Rossana a ricordare il padre, sottolineandone gli insegnamenti e l'onestà. «Le chiacchiere inutili, le prese in giro non mi sono mai piaciute ma nonostante tutto andiamo avanti a testa alta perché non è il riconoscimento di vittime innocenti che ti fa onore ma quello che tu ci hai insegnato, il tuo vissuto, l'uomo che eri», ha scritto la figlia.

La giovane madre è dovuta essere forte, sospendere il suo dolore e calarsi in una nuova esistenza provando ad alleviare l'enorme stress subito dalle figlie. Paolo Coviello lasciò orfani senza alcuna colpa, Giuseppe che studiava Architettura ma che ha poi dovuto abbandonare per sostenere anche dal punto di vista economico la sua famiglia, ed Eufrasia che aveva 22 anni. La vedova Coviello è morta nel 2004 senza mai aver saputo perché e chi gli aveva strappato il marito. La verità si è saputa infatti, dopo 23 anni e grazie alle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia che venne ascoltato per primo dall'allora pm della Dda di Napoli, Giovanni Conzo poi passato alla Procura di Benevento. «Mi impressionò il pentimento per quel duplice assassinio, ma mi fa male pensare che la famiglia non ha ancora trovato pace», ha detto Conzo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino