A Caserta presentato Hyperion, l'aereo del futuro: da ​Napoli a New York in 90 minuti

Il progetto presentato durante il convegno del Distretto aerospaziale della Campania

La presentazione di Hyperion
Si chiama Hyperion ed è uno dei progetti più ambiziosi presentati ieri nel corso del convegno organizzato dal Dac, Distretto aerospaziale della Campania, nella sede...

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Si chiama Hyperion ed è uno dei progetti più ambiziosi presentati ieri nel corso del convegno organizzato dal Dac, Distretto aerospaziale della Campania, nella sede di Confindustria Caserta. Un progetto che vede al lavoro team altamente specializzati di operatori che stanno rivoluzionando il modo di intendere i voli. Si tratta di una nuova tipologia di aereo, in grado di percorrere tratte lunghissime a velocità elevata. Un velivolo suborbitale che decolla e atterra in modo orizzontale (e che per questo può essere utilizzato da qualsiasi aeroporto) ma che vola a velocità ipersonica e dunque può essere in grado, per esempio, di fare un volo da Napoli a New York in poco più di un'ora e mezza.

Il progetto è stato presentato preliminarmente da Luigi Carrino, presidente del Dac e promotore dell'incontro, e illustrato poi nel dettaglio da Gennaro Russo, manager space&defence del Dac, durante il convegno. «Si tratta di un progetto finanziato dal ministero della Difesa con circa tre milioni di euro e che oggi è al secondo e ultimo stadio di realizzazione ha detto il presidente del Dac, Luigi Carrino Un progetto rivoluzionario che avrà una sua diretta applicabilità sia nel settore civile che in quello militare. A settembre, poi, nell'ambito dei festeggiamenti dei cento anni dell'Aeronautica militare, avremo un convegno sul tema dell'ipersonico. Un segnale evidente dell'importanza di questa materia e di come col tempo stia diventando prioritario il suo studio. Lavorare su soluzioni tecnologiche che possano avere la doppia applicabilità, civile e militare, è la vera sfida del futuro, riducendo i tempi di sviluppo, distribuendo i costi di realizzazione e valorizzando le piccole e medie imprese».

Il convegno, dal titolo "L'industria aerospaziale fra esigenze commerciali e sicurezza: punto di incontro tra mondo civile e militare nella comune visione dell'importanza delle certificazioni" è stato introdotto dal presidente di Confindustria Caserta, Beniamino Schiavone, il quale ha rimarcato l'importanza della sinergia tra settore civile e militare, inteso come valore aggiunto e reciproco. Gli interventi susseguitisi hanno rimarcato l'importanza delle certificazioni sia in ambito civile che militare, intesi non come «punizione burocratica o capriccio dell'autorità» ma come opportunità di sviluppo industriale. Alessandro Scialla, direttore Operazioni Sud dell'Enac, è intervenuto ripercorrendo la storia delle certificazioni ma anche i nuovi ambiti di applicazione per il futuro come, ad esempio, per gli aeromobili a pilotaggio remoto o per i vertiporto. Il tema della certificazione in ambito militare e del Procurement Aerospaziale è stato invece esposto dal generale ispettore capo Giuseppe Lupoli, attualmente direttore di Armaereo (Direzione armamenti aeronautici e per l'aeronavigabilità) del segretariato generale della difesa e direzione nazionale armamenti: «L'intervento odierno vuole significare la nostra vicinanza istituzionale a tutto il mondo industriale campano ha detto Lupoli e condividere nell'ambito di questa conferenza che guarda alla comunanza del possesso di certificativi in ambito civile e militare, anche quali siano le iniziative più significative attualmente in corso nell'ambito delle acquisizioni che il ministero della Difesa sta operando nel settore aerospaziale».

Competenze e certificazioni come fattore imprescindibile di competitività aziendale sono state l'oggetto della tesi esposta da Rossella Andreozzi, presidente di Unavia, l'associazione nata nel 1946 per volontà dei principali costruttori aeronautici e del ministero della Difesa, e che opera nel settore Aerospazio e difesa. Presente al convegno seppur in modalità video, anche il segretario generale dell'Aiad, la federazione che riunisce le aziende italiane del comparto aerospazio, difesa e sicurezza, Carlo Festucci: «La certificazione rappresenta una grande occasione per migliorare la qualità e la capacità tecnologica delle nostre imprese ha detto perché ci costringe a migliorare le nostre performance industriali».


L'incontro si è concluso con due testimonianze di aziende afferenti al Dac: quelle di Pietro Pascale, general manager Atitech, e di Domenico De Simone, avionic certification manager Cmd. A moderare il dibattito che ne è seguito sono stati il Generale Francesco Langella e Antonella Licata. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino