Soldi ai clan per i voti alle regionali: 19 arresti tra Forza Italia e Ncd

Soldi ai clan per i voti alle regionali: 19 arresti tra Forza Italia e Ncd
Corruzione elettorale: è l’accusa per Lucrezia Cicia indagata  a piede libero nell’ambito nell’inchiesta che questa mattina ha portato a dodici...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Corruzione elettorale: è l’accusa per Lucrezia Cicia indagata  a piede libero nell’ambito nell’inchiesta che questa mattina ha portato a dodici arresti in carcere, cinque ai domiciliari e due divieti di dimora. Cicia e Domenico Ventriglia (deceduto a maggio) avrebbero pagato 11.500 euro ad Alberto Russo e Antonio Benenati, per un pacchetto di voti per le elezioni regionali del 2015. Erano candidati con Forza Italia ma non furono eletti. Cicia è la compagna di Carmine Antropoli, arrestato ieri per presunti legami con il clan dei Casalesi stretti in occasione delle elezioni comunali di Capua del 2016.  


Soddisfatti o rimborsati era invece il patto che i due candidati alle elezioni regionali del 2015 in quota Ncd avrebbero stretto con il clan Belforte. Pasquale Corvino e Pasquale Carbone sono stati arrestati questa mattina perché avrebbero pagato somme dai 3.000 ai 7.000 euro per pacchetti di voti che sarebbero stati loro assicurati dalla cosca di Marcianise. Un accordo “serio” che prevedeva anche la formula rimborso: lì dove le preferenze sono risultate in numero inferiore a quelle pattuite hanno anche chiesto la restituzione di parte del denaro. I due sono finiti agli arresti  questa mattina insieme ad altre 15 persone, accusate a vario titolo scambio elettorale politico-mafioso, ma anche di minacce e spaccio di droga. Nonché di pressioni per le affissioni elettorali. 
 
Ma non è tutto: nel corso della lunga e combattuta campagna elettorale di Ncd - Campania Popolare, i due avrebbero anche minacciato degli elettori e il presidente di seggio che consegnò il tutto ai carabinieri Caserta. L’indagine che ha portato alla retata di questa mattina è stata coordinata dalla Dda di Napoli e delegata  ai carabinieri della compagnia di Caserta diretti dal maggiore Andrea Cinus. L’inchiesta è stata coordinata dalla Dda di Napoli, sostituti procuratori Luigi Landolfi e Vincenzo Ranieri.


In carcere sono finiti Giovanni e Agostino Capone, Antimo Italiano, Antonio Merola, Vincenzo Rea, Antonio Zarrillo, Mario De Luca, Roberto Novelli, Rosario Palmieri, Modestino Santoro, Clemente Vergone e Giovanni Gualtieri. Ai domiciliari Pasquale Carbone, Maria Grazia Semonella, Salvatore Vecchiarello e Alberto Russo. Divieto di dimora per Silvana D'Addio e Ferruccio Coppola.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino