Le auto in sosta selvaggia, a Caserta biciclette fuori dalle piste

Le auto in sosta selvaggia, a Caserta biciclette fuori dalle piste
Le vecchie abitudini sono dure a morire, soprattutto le peggiori. Una di queste, a Caserta, consiste nel parcheggiare sulle piste ciclabili. Basta fare una passeggiata nel centro...

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Le vecchie abitudini sono dure a morire, soprattutto le peggiori. Una di queste, a Caserta, consiste nel parcheggiare sulle piste ciclabili. Basta fare una passeggiata nel centro per notare vetture, anche in fila, con o senza passeggero o guidatore in auto sul percorso destinato ai ciclisti. Ci si prende la libertà di trattarle come delle strisce bianche, senza considerare che un ciclista si ritroverebbe il percorso sbarrato e quindi nella necessità di zigzagare tra le auto. Insomma, a fare esattamente il contrario di quello che il dispositivo gli consentirebbe. Quella in via Verdi è stata sempre utilizzata dagli automobilisti indisciplinati per la sosta e la fermata. Ma adesso non è più la sola. Il Comune ha ricevuto 267 mila euro dal Ministero delle Infrastrutture per rendere Caserta una città meno inquinata e realizzare una pista ciclabile, più un altro finanziamento di ulteriori 277 mila. E così è stata già realizzata quella di 650 metri su corso Giannone, che collega piazzetta Aldifreda a piazza Vanvitelli, accanto al Parco della Reggia. In via Verdi e in via Renella è stata invece risistemata e modificata quella già esistente. Poi ce ne sarà un'altra che condurrà da piazzetta Aldifreda al ponte di Sala. Gli interventi effettuati sono già stati oggetto di numerose polemiche, per la larghezza del tracciato e per una doppia curva che segue l'andamento del marciapiede su via Verdi, anche se i lavori non sono ancora terminati.


DAL COMUNE
«Mancano ancora gli occhi di gatto per separare la pista ciclabile dalla strada e per renderla visibile di sera», commenta Emiliano Casale, assessore con la delega a traffico e mobilità. «Questi interventi saranno effettuati entro la fine del mese di agosto. Intanto, mercoledì abbiamo approvato il progetto elaborato per il tratto che andrà da piazzetta Aldifreda al Ponte di Sala, e presto provvederemo all'affidamento. Ulteriori 277 mila euro che abbiamo ricevuto dal ministero serviranno per continuare con altre ciclabili da integrare a quelle esistenti, ma dobbiamo ancora definire su quali strade saranno posizionate». Per chi sceglie di usarle come luogo di sosta, multa e l'intervento del carro attrezzi. «I cantieri sono stati liberati da pochissimi giorni e il fenomeno della sosta selvaggia è già ripreso. Per le infrazioni, la polizia municipale userà anche l'Autoscan Capture, cioè la telecamera montata sulla volante, e sarà presente insieme al carro attrezzi per la rimozione del veicolo. La civiltà richiederebbe di non occupare uno spazio destinato ad altro. Questo purtroppo non si sta verificando. Forse, per dissuadere i più recidivi, ci vogliono necessariamente le multe e le rimozioni».

CASERTA IN BICI

«È necessario che il controllo dei vigili sia serrato», dicono da Caserta In Bici. «Anche un attimo per prendere il caffè, per accompagnare i figli a scuola, per ritirare qualcosa da un amico, impedisce il transito. La realizzazione di questi percorsi non ha tenuto conto delle indicazioni della nostra associazione, che per vocazione si occupa da quindici anni di biciclette e di mobilità sostenibile. Bisognerebbe dare maggiore credito a chi - quindi non solo a noi - ha esperienza nel settore. Ci dispiace anche che i cittadini si concentrino su ciò che non è stato fatto e non su ciò che invece è stato realizzato. Vogliamo immaginarlo come un piccolo passo verso un discorso più ampio. Parliamo di grandezza della pista, di stalli sicuri e di protezione della pista dal possibile parcheggio delle auto. A via Renella, dove è stato possibile, è stata ampliata la larghezza del percorso. Ma ci vuole innanzitutto tolleranza zero per chi parcheggia sulla pista ciclabile, con multe a raffica. In questo modo il percorso sarà libero, i ciclisti lo useranno e tutti gli automobilisti si abitueranno a tenersene alla larga». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino