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Buche a destra, buche a sinistra, buche al centro. «Si fa prima a contare le strade che non hanno fossi», dice il tabaccaio di Ercole, affacciandosi dalla porta-finestra del suo negozio. Caserta è la regina dei buchi, non c'è strada che non abbia lesioni, tranne un paio: la via che costeggia il liceo Manzoni e una parte di via Ferrarecce o, meglio ancora, il prolungamento di via Tescione; tutto intorno è un continuo esame per gli ammortizzatori. «Ogni settimana rimetto a nuovo, in media, dieci pneumatici sfondati a causa delle buche in città», rivela Pietro De Nisio, gommista di via Ruta a Caserta. Lui è il mago delle riparazioni: «Ma non posso fare i miracoli - racconta - spesso arrivano qui i fuoristrada caricati dai carroattrezzi perché la camera d'aria è completamente rotta. All'automobilista costa 200 euro, 150 se è fortunato, più la bucatura. Si può andare avanti in questo modo? È da terzo mondo». Non mancano i «tagli» dei lavori per la fibra che ad Ercole hanno lasciato il segno in stile Zorro.
Ma una speranza c'è. La cifra nelle mani del Comune di Caserta per rifare ex novo le strade del capoluogo non è altissima: 822.000 euro bastano per una città che riesce magistralmente a trasformare in concime il guano di asfalto che gli viene affidato. «Certo, non nasceranno fiori, ma speriamo si possa camminare e pedalare in pace», tuona il tabaccaio di Ercole che indica una strada sprofondata nei pressi della scuola. «Per la verità, per riparare le buche abbiamo speso 80.000 euro solo nel 2022», dicono dal Comune. Sì, ma si tratta di rattoppi. E i risultati sono purtroppo visibili. Crepe che creano dislivelli che fanno sbandare biciclette e scooter, il pericolo di cadere è dietro l'angolo.
Da oggi in poi si fa sul serio, ripetono dal Comune: a breve partirà l'esecuzione dei lavori per via G.M.
Il Comune di Caserta è nella «lista nera» degli automobilisti e ciclisti sul fronte delle richieste di risarcimento dei danni a causa della cattiva manutenzione delle strade. Anche per questo si corre ai ripari con 822mila euro prima che la citazione del Comune come responsabile firmata da un altro motociclista arrivi lancinante, improvvisa e per lungo tempo esorcizzata con successo. Il tempo cura le ferite, certo, ma una caduta può essere fatale. Non va meglio per l'agro aversano dove la sopraelevata che collega Marcianise a Giugliano e «taglia» per Frignano, San Marcellino, Teverola, Trentola-Ducenta e Parete è piena di avvallamenti: dalla fine degli anni 80 (periodo del completamento dell'opera) non c'è mai stata manutenzione dell'asfalto e delle congiunture. Qui il paradosso è un altro: all'altezza dello svincolo per San Marcellino c'è un rilevatore di velocità che fa incassare denaro all'ente locale. Della percentuale destinata alla riparazione della strada, però, non esiste traccia. Anche qui, i fossi abbondano.
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Il Mattino