Caserta, 16enne caduta da scooter: studenti in piazza contro le buche

Caserta, 16enne caduta da scooter: studenti in piazza contro le buche
«Caserta è nostra e noi la cambieremo, caserta è nostra e noi la difenderemo!». Questo è il coro degli studenti del Liceo scientifico statale...

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«Caserta è nostra e noi la cambieremo, caserta è nostra e noi la difenderemo!». Questo è il coro degli studenti del Liceo scientifico statale Armando Diaz che ieri hanno manifestato pacificamente per le strade di Caserta, partendo da via Ferrara passando per via Patturelli e via Turati fino ad arrivare al palazzo comunale per denunciare le condizioni in cui si trovano le strade della città. Il grave incidente in viale Gallicola subìto da Federica, studentessa del Diaz ancora in prognosi riservata, ha risvegliato il malcontento dei cittadini riguardo quest problema, sebbene sia ancora in fase di accertamento la dinamica dell'incidente.


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Il promotore della protesta pacifica, Filippo Maturi, rappresentante di istituto del Diaz, dice: «La nostra è una manifestazione assolutamente pacifica e l'obiettivo principale è quello di risollevare Caserta, una città ricca di cultura, di storia e di tradizioni. Da qui nessuno se ne deve andare, abbiamo risorse umane culturali e territoriali invidiabili. Non c'è nessuna differenza di orientamento politico che possa dividerci e allontarci dal nostro comune obiettivo che è quello di difendere la nostra città. Quindi, stamattina non si parla di politica, ma c'è soltanto la polis, Caserta. Noi siamo giovani e il nostro futuro dobbiamo costruricelo noi attraverso proposte concrete che possano contribuire a risolvere queste problematiche. Se noi siamo qui a manifestare è per colpa di queste strade, strade che tutti noi cittadini percorriamo dalla mattina alla sera, per andare a scuola o per andare a lavoro. E, quindi, arrivati a questo punto non possiamo non agire e non metterci la faccia. Le nostre idee e le nostre opinioni, anche se diverse, sono sempre costruttive, devono basarsi su un confronto pacifico e civile ed è per questo che stamattina chiediamo di essere ascoltati dal sindaco».
 

Nonostante la scarsa presenza di adulti, non mancano tra la folla altri testimoni dei problemi scaturiti dalle critiche condizioni in cui si trova il manto stradale. Difatti, afferma Giacomo Vastano, «Io ho una figlia che è stata miracolata perchè ha avuto anche lei un incidente a causa di una voragine che si è aperta davanti casa mia. Bisogna aspettare le indagini e gli accertamenti per poter parlare però è innegabile che ci sono buche ovunque e ciò che stanno facendo questi ragazzi è meraviglioso, sono da apprezzare, perchè i cittadini devono essere attivi. Bisogna fare queste battaglie di civiltà per migliorare la propria città e dare l'esempio agli altri cittadini».

E ancora testimonianze tra gli studenti: «Abbiamo scelto di fare questa manifestazione per mostrare la nostra solidarietà e il nostro sostegno a Federica e alla sua famiglia. Nonostante non sia stato ancora accertato dalle autorità la dinamica del suo incidente, il manto stradale di Caserta è osceno ed è evidente a tutti. Tutti noi siamo costretti a dover camminare con le macchine, con i motorini su queste strade dissestate rischiando ogni giorno di farci male o di cadere. Quindi attraverso questa manifestazione vogliamo dare un messaggio forte al sindaco e al Comune di Caserta».

Arrivati al Comune, il vicesindaco Francesco De Michele si è mostrato subito disponibile ad ascoltare le proposte e le richieste dei giovani manifestanti ed ha accolto una delegazione di studenti. Hanno poi concordato di incontrarsi nuovamente venerdì 6 dicembre presso l'ufficio dei Lavori Pubblici con l'ingegnere Biondi affinchè possano essere mostrati tutti i documenti in cui sono elencate tutte le buche e tutte le strade della città in cui si dovranno fare degli interventi. E' stato anche affrontato il problema dei trasporti ed è stato assicurato, dalle autorità comunali, che provvederanno anche a sistemare le linee degli autobus.

Dialogo aperto. Ora bisogna attendere i risultati.

M. V. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino