Via Gallicola è diventata la «sorvegliata speciale» di Caserta dopo che una studentessa di 16 anni, proprio in quella strada, ha avuto un grave incidente in...
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Ogni giorno, poi, le centinaia di turisti che raggiungono la città in treno per ammirare il capolavoro del Vanvitelli assistono gratis pure allo spettacolo del degrado che impera intorno al Palazzo Reale ma anche nella totalità dei 56 chilometri quadrati di superficie che compongono il capoluogo. Le strade colabrodo sono la malandata ossatura della mappa viaria del capoluogo di Terra di Lavoro. Dalla centralissima piazza Carlo III che dà accesso alla maestosa Reggia fino al viale Ellittico, arteria che ospita l'Università Luigi Vanvitelli, per arrivare alle zone collinari di Casolla, Puccianiello e Mezzano, la situazione è sempre, vergognosamente, la stessa. Per non parlare di via Laviano, dove hanno sede il comando provinciale dei Carabinieri e la Brigata Garibaldi dell'Esercito, dove l'asfalto è in parte liscio, in parte a pezzi, bucherellato in più punti. Non va meglio in via Unità d'Italia né al rione Falciano, dove si trova l'ufficio anagrafe del Municipio. Definire via San Gennaro impraticabile è addirittura riduttivo. Per non parlare dei goffi rattoppi a botta di cucchiaiate di asfalto con cui il Comune, di tanto in tanto, tenta di mettere una toppa su fossati e crepe.
Le condizioni della studentessa del liceo Diaz sono ancora precarie, l'intera città è col fiato sospeso nella speranza che quanto prima giungano dall'ospedale Sant'Anna notizie rassicuranti sul suo stato di salute. Intanto, i casertani che da anni pregano perché alla loro città siano ridati decoro e sicurezza, puntano sui due milioni di incassi provenienti dalle multe che il Municipio ha incassato nel 2018 e che dovrebbe reinvestire proprio nei lavori di rifacimento e di manutenzione del manto stradale. Di questo passo invece rischia di abbattersi sul Municipio solo una tempesta di richieste di risarcimento danni da parte degli automobilisti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino