Comune senza dipendenti, l'ultimo va in pensione

Comune senza dipendenti, l'ultimo va in pensione
In Italia si contano 5.521 Comuni sotto i cinquemila abitanti, in Campania 341, di cui 49 solo in provincia di Caserta. Sono numeri che ai più dicono poco, ma per i loro...

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In Italia si contano 5.521 Comuni sotto i cinquemila abitanti, in Campania 341, di cui 49 solo in provincia di Caserta. Sono numeri che ai più dicono poco, ma per i loro sindaci significa emergenza. Sebbene i piccoli Comuni siano custodi di natura e tradizioni, i primi cittadini costretti ad operare senza risorse umane per le basilari attività amministrative. Uno in particolare è sull’orlo del precipizio. Si tratta di Ciorlano, il paese più piccolo della provincia di Caserta che conta poco meno di quattrocento abitanti. L’unico impiegato addetto all’Ufficio anagrafe andrà in pensione a ottobre e così Ciorlano avrà ufficialmente zero dipendenti comunali.


La vocazione di Ciorlano è agricola e zootecnica, ma l’unica prospettiva di sviluppo è il turismo e il patrimonio immobiliare riconvertito attraverso soluzioni innovative. Dopo anni di abbandono a causa dell’emigrazione, infatti, oggi il piccolo centro è tirato a lucido grazie a un progetto di albergo diffuso finanziato da fondi pubblici, piano che abbraccia l’intero abitato storico appollaiato su una collinetta. L’antico borgo casertano, quindi, sta vivendo una fase di rilancio con numerose richieste di residenza da parte di chi ha deciso di lasciare grandi centri urbani per risiedere in questo gioiellino medievale, tra cui molti provenienti dall’agro aversano e dalla provincia di Napoli, che si stanno accumulando sulle scrivanie degli uffici. 
«Il problema non è garantire i servizi comunali, tutti offerti in quanto svolti da dipendenti pubblici provenienti da altri enti locali o da consulenti esterni» spiega il sindaco Mauro Di Stefano. «La questione è, semmai, la garanzia di risolvere le richieste dei cittadini in tempi ragionevoli. Se una pratica deve essere trattata secondo le regole burocratiche che vigono in una grande città, dove c’è una pianta organica completa, i tempi da noi, inevitabilmente, si allungano e possono esserci lagnanze». Di Stefano, alla guida del piccolo borgo dal 1995, conosce bene le problematiche amministrative che anno dopo anno si sono dovute ridurre. «Purtroppo – spiega - con i tagli e la razionalizzazione imposta dal governo ormai da anni non si può assumere nuovo personale. Mi auguro che possano esserci spiragli per almeno un paio di concorsi che possano farci assumere due impiegati comunali». 



Attualmente, i cittadini che hanno necessità di ottenere certificazioni e documenti, possono richiederli quell’unico giorno a settimana in cui è presente il dipendente incaricato del servizio. I settori che maggiormente soffrono la carenza di personale fisso sono Stato civile, Ragioneria e Servizio tecnico. Di Stefano ammette che spesso è lui stesso a notificare al domicilio dei propri concittadini documenti e atti. Insomma, è un sindaco tuttofare. «Per fortuna, dovendo ricorrere a consulenti esterni le professionalità sono di alto livello e ciò porta il nostro Comune a presentare progetti eccellenti che quasi sempre vengono ammessi ai finanziamenti ammette. Le ristrutturazioni degli abitati sono pronti ad ospitare nuovi cittadini, ma più di un ostacolo potrebbe rallentarne la ripresa. Oltre alla burocrazia appesantita, gli uffici postali sono aperti solo a giorni alterni, la scuola non c’è perché la legge impone di avere un servizio scuolabus, la mensa e soprattutto una classe di almeno venti bambini che qui non ci sono. La decisione di vivere qui, quindi, è osteggiata da complessità che rendono il borgo non più appetibile. Stesso discorso vale per gli attrattori economici. Ciorlano ha una frazione, Torcino, ricca di aziende agricole e zootecniche tra cui sei multinazionali. «Se richiedono un ampliamento, per esempio, e l’iter accumula ritardi, potrebbero optare di spostarsi in un’altra località». L’unica tendenza che non accenna a invertire il trend positivo è quello del turismo di ritorno: sono centinaia i discendenti di emigrati che scelgono un soggiorno a medio e lungo termine a Ciorlano. 
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Il Mattino