Caserta, Francesco de Core ai ragazzi del Giannone: «Silone, ieri e oggi esempio di libertà per i più giovani»

Lectio del direttore del Mattino nel suo liceo: «L'autore di Fontamara ha segnato la mia formazione»

Francesco de Core nel liceo Giannone
Agli studenti delle quinte classi del liceo "Pietro Giannone" per parlare di uno scrittore Ignazio Silone, abruzzese nato nel 1900 a Pescina, morto a Ginevra nel 1978...

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Agli studenti delle quinte classi del liceo "Pietro Giannone" per parlare di uno scrittore Ignazio Silone, abruzzese nato nel 1900 a Pescina, morto a Ginevra nel 1978 che il suo prezzo lo pagò, e anche caro, per affermare e difendere la propria onestà intellettuale. Il tema "Silone, uno scrittore contro i totalitarismi" è stato trattato da Francesco de Core, direttore de Il Mattino, col taglio della conversazione seguita con attenzione dagli studenti che sono in dirittura di arrivo dell'esame di Stato. Il formalismo è stato ridotto al minimo, l'"abbraccio giannoniano" di Marina Campanile, dirigente scolastica, e il saluto di Daniela Borrelli, docente di latino e greco, che cura la serie di incontri formativi degli studenti dell'ultimo anno dei vari corsi, sono stati l'avvio di un incontro emozionante.

«Ho avvertito subito l'odore di scuola - ha detto de Core - di questo liceo che ho frequentato e nel quale mi sono diplomato nel 1983, quarant'anni di vita da casertano innamorato della città, innamorato di questa scuola, sempre devoto al ricordo degli insegnanti, delle emozioni di maturando stemperate, allora, dalle facezie che scambiavo col compagno di banco che era Roberto De Francesco, affermato attore, esponente di spicco della genia del nutrito gruppo di protagonisti del cinema e del teatro non soltanto nazionali». Poi il racconto dello scrittore «che diceva è entrato e uscito di continuo dalla mia vita, scandendo l'età della formazione, dello studio di un grande esponente della politica e della letteratura italiana, combattuto e più volte relegato all'angolo, ma sempre risorgendo all'attenzione per la sua onestà intellettuale che riversava nelle sue opere, le prime lanciate da editori stranieri e riprese da illuminati editori italiani».

Alla platea studentesca è stato tratteggiato il pensiero di un intellettuale, oggi quanto mai attuale, che poteva apparire complesso pur nella sua semplicità e contraddittorio pur nella sua coerenza. «Il ricorso alla sintesi - ha detto Francesco de Core - aiuta a descrivere la vita e l'opera di Silone, il suo ruolo di antifascista e anticomunista eppur sempre di sinistra. Silone era politicamente nato socialista, nelle file del partito comunista in cui aveva poi militato ebbe coscienza del totalitarismo staliniano, e Stalin lui a Mosca lo aveva incontrato con Palmiro Togliatti, e ritornò nel partito d'origine. Conobbe la vita da perseguitato e da esule, sempre onorando quei valori che esaltavano lo vera nobiltà del lavoro, quello dei contadini, i "cafoni" descritti nel romanzo Fontamara che nella scala sociale venivano dopo il nulla del nulla e del nulla». Agli studenti de Core ha particolarmente sottolineato il tratto distintivo della libertà intellettuale di Ignazio Silone. «Le definizioni di cristiano senza Chiesa, di socialista senza partito diceva non sono esemplificative di qualunquismo ma dell'osservante della religione e del credo politico che aveva fatti propri, quella della libertà».

Il passaggio conclusivo: «Attenti, cari studenti, all'inquinamento culturale, all'avvelenamento derivante dall'uso improprio dei mezzi di comunicazione detti social, sempre più usati non per esprimere libertà ma arbitrio di parola». Applausi alla fine della "lectio" condotta col taglio discorsivo, circa due ore di composta attenzione a Francesco de Core, già allievo del liceo e socio emerito dell'associazione degli ex allievi. Gli incontri formativi dei licealisti delle ultime classi del "Giannone" proseguono oggi alle 18 nell'Aula magna con lo scrittore Giovanni Taranto autore di "Requiem sull'ottava nota" della serie le "Indagini del capitano Mariani" e il 9 maggio con la lezione della professoressa Elena Porciani dell'Università "Vanvitelli" sulla scrittrice Elsa Morante.
 

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Il Mattino