Caserta, furto choc all'Anagrafe: tre impiegati sotto torchio

Caserta, furto choc all'Anagrafe: tre impiegati sotto torchio
Si lavora al Comune. Si lavora per definire le responsabilità di quanto accaduto la scorsa settimana nell'ufficio Anagrafe in via San Gennaro. ...

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Si lavora al Comune. Si lavora per definire le responsabilità di quanto accaduto la scorsa settimana nell'ufficio Anagrafe in via San Gennaro.

Il furto di 48mila euro, avvenuto in pieno giorno, poco prima dell'apertura pomeridiana degli uffici, quando all'interno c'erano già i dipendenti comunali, ha aperto una ferita in Municipio, una ferita che deve essere guarita e che per cicatrizzarsi ha bisogno di una doppia cura.

La prima è quella messa già in atto: cercare di capire se ci sono state azioni irresponsabili da parte degli addetti ai lavori. Il giorno dopo il raid, il sindaco Carlo Marino ha aperto una procedura disciplinare interna per ricostruire la catena delle responsabilità. I dirigenti sono stati chiamati per relazionare, in forma scritta, sull'accaduto. Quindi si è ritenuto necessario convocare tre dipendenti, che dovranno presentarsi davanti alla commissione disciplinare. Si tratta dei tre addetti alla custodia e alla consegna del denaro. Saranno loro a dover rispondere alle domande che sin da subito ha posto il primo cittadino, cioè «perché da tre mesi i soldi delle carte di identità non erano stati depositati e perché tutti quei contanti non erano custoditi». 

Non è stato dunque perso tempo per avviare le procedure necessarie a «curare» la ferita. Ma ancora c'è da lavorare e ancora c'è da avviare la seconda fase della cura.

Sì, perché l'episodio ha fatto emergere una malattia cronica, sempre denunciata ma mai affrontata in modo strutturale. Si tratta della carenza del personale, aggravata dalle condizioni non certo confortevoli dei luoghi di lavoro, in particolare di quelli che si trovano nella Caserma Sacchi. A sottolineare la mancanza di condizionatori, la fatiscenza della struttura, l'assenza di telecamere in una zona periferica e poco controllata, tra l'altro già in passato oggetto di furti, sono stati anche i sindacati, che si sono detti disponibili a qualsiasi confronto e vicini e solidali con i dipendenti che stanno vivendo un momento non certo semplice.

E i tempi non sembrano essere quelli propizi per un cambiamento di rotta. Certo, l'amministrazione ha avviato le procedure per rimpinguare la pianta organica e dare una boccata d'ossigeno all'intera organizzazione comunale, ma non pare credibile che nuove leve possano arrivare nei prossimi giorni, che saranno di certo infuocati, visto l'appuntamento elettorale alle porte. 

Ma non sarà solo il settore dei servizi demografici e statistica a soffrire in questo periodo. Lo scorso 26 luglio è stata protocollata una lettera con oggetto: «Comunicazioni disservizi presso il settore Urbanistica» a firma dei dipendenti di quell'ufficio indirizzata al sindaco, al segretario generale, ai dirigenti del settore Urbanistica e di quello al Personale, all'assessore al Personale e alle organizzazioni sindacali.

Nel documento si fa presente che, a seguito della sostituzione del dipendente incaricato al protocollo, alcune attività (inviare pec, inserire le istanze nel programma Wince, assegnare protocolli, etc.), che erano di competenza dell'addetto e che non riescono ad essere espletate dal sostituto, non saranno effettuate. Inoltre si evidenzia che anche la trasmissione di documentazione cartacea alla Sovrintendenza di Caserta non sarà più effettuata a causa della cessazione dal servizio di un dipendente del servizio civile. I dipendenti dunque declinano ogni responsabilità sul mancato rispetto di termini e tempi e chiedono una celere soluzione dei problemi evidenziati. 

Intanto, c'è una spada di Damocle che pende sul Municipio: i pensionamenti. Già in passato si sono registrati abbandoni naturali dei posti di lavoro che hanno compromesso non poco l'attività amministrativa. Ma adesso, in questa condizione di criticità per il Comune, anche un solo pensionamento potrebbe rivelarsi molto difficile da gestire. E probabilmente l'Ente dovrà affrontare anche questo.

Pare, infatti, che uno dei dipendenti in servizio all'Ufficio Anagrafe, proprio uno dei tre chiamati davanti alla commissione disciplinare, sia già pronto di lasciare gli uffici: qualcuno parla del prossimo primo agosto come suo primo giorno da pensionato. 

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Il Mattino