Trecento beni confiscati a Caserta: «Tutelarli per restituirli alla comunità»

Trecento beni confiscati a Caserta: «Tutelarli per restituirli alla comunità»
In provincia di Caserta sono presenti circa 300 aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata che hanno necessità di continuare a produrre. Il dato...

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In provincia di Caserta sono presenti circa 300 aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata che hanno necessità di continuare a produrre. Il dato è emerso dalla primo riunione del tavolo provinciale permanente per le aziende sequestrate e confiscate tenutosi alla prefettura di Caserta.

L'organismo tra i primi a riunirsi sul territorio nazionale, è stato istituito con decreto del prefetto di Caserta del 5 maggio scorso sulla base del Codice Antimafia, articolo 41ter, e ha lo scopo di favorire la continuazione dell'attività produttiva e salvaguardare i livelli occupazionali delle aziende sottratte alla criminalità organizzata. Hanno partecipato alla prima seduta di insediamento del tavolo il prefetto Giuseppe Castaldo, il presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Gabriella Maria Casella nonché rappresentanti dell'agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati, del ministero dello sviluppo sconomico, della regione Campania, dell'ispettorato territoriale del lavoro, della camera di commercio, di confindustria, confcommercio, confesercenti, coldiretti, confagricoltura e delle associazioni sindacali Cigl,Cisl e Uil.

I partecipanti hanno concordato sulla necessità di concentrare inizialmente i lavori sulle aziende ancora attive. Il prefetto e il presidente del tribunale hanno inoltre sottolineato «l'importanza di operare in piena sinergia con tutti gli attori istituzionali in materia di beni sequestrati e confiscati e in stretto raccordo con il tavolo già istituito presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, ritenendo entrambi fondamentale la condivisione delle informazioni e l'apporto contestuale di tutte le figure professionali presenti al tavolo per restituire alla comunità i beni confiscati in condizioni ottimali per il loro riutilizzo».

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Il Mattino