Non c'è tregua per i problemi legati allo smaltimento dei rifiuti in città. Si protrarranno infatti anche a settembre i disagi legati alla raccolta e allo...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
L'amministrazione Marino ha tentato negli ultimi due mesi di ottenere una corsia preferenziale a Pastorano senza alcun successo così come si è cercata una sponda in altri impianti presenti in Campania - tra questi figurano i siti di trasferenza di Acerra, Giffoni Valle Piana e Torre del Greco e anche nelle regioni limitrofe. Tutti hanno risposto picche perché già saturi. La città di Caserta produce infatti in media ottanta tonnellate di umido ogni due giorni per un totale di circa duecento tonnellate di organico a settimana ma dal 15 luglio scorso non riesce a sversarne più di ottanta ogni sette giorni.
E problemi si registrano anche nelle tre isole ecologiche della città, quella di via Talamonti, via Cappuccini e viale Lincoln II tratto, dove da circa un mese non si riesce a liberare i cassoni con gli sfalci di potatura che pure sarebbero diretti a Pastorano. Solo in via Talamonti si stimano 30 metri cubi di sfalci di potatura da smaltire. Da qui l'impossibilità di accogliere nuove quote, rispedite sistematicamente al mittente, con grande disappunto da parte dei casertani. Nella giornata di ieri, dopo l'annuncio dell'ennesimo stop alla raccolta, l'ottavo in due mesi, è stata presa d'assalto da parte di cittadini infuriati anche la bacheca facebook del Comune. Tra insulti e richieste immediate di intervento per porre fine alla spinosa problematica, in tanti hanno rivendicato il diritto a non pagare la tassa sui rifiuti a fronte di un servizio effettuato solo parzialmente. Nei mesi di luglio e agosto le continue interruzioni registrate nella raccolta rifiuti hanno comportato infatti un incremento della quantità di indifferenziato smaltito in discarica con un incremento dei costi per la collettività. L'umido, lasciato in strada per tre o quattro giorni ed esposto alle alte temperature del periodo, finisce infatti per non essere più accettato dalle piattaforme di conferimento dedicate.
E intanto i residenti del Parco Ises e quelli del rione Vanvitelli hanno presentato un esposto-diffida al Comune per ottenere i cassonetti per la raccolta dei rifiuti e poter finalmente effettuare la differenziata. Nel documento - inviato dapprima in data 6 agosto e nuovamente il 27 agosto e rimasto tutt'ora senza risposta i cittadini chiedono di sostituire i pochi e vecchi cassonetti rimasti - tutti vandalizzati, rotti e di conseguenza pericolosi con nuovi contenitori. Quindici giorni, questo il lasso di tempo concesso all'amministrazione per intervenire, poi i cittadini avvieranno un'azione legale e si rivolgeranno all'autorità giudiziaria anche e soprattutto per ragioni igienico-sanitarie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino