Caserta, il quadrilatero fatiscente fra crolli e strade bloccate

Caserta, il quadrilatero fatiscente fra crolli e strade bloccate
Una ripresa fotografica dall'alto documenterebbe la serie di cantieri di lavoro nel quadrilatero del centro urbano che include l'asse di via San Carlo e le trasversali...

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Una ripresa fotografica dall'alto documenterebbe la serie di cantieri di lavoro nel quadrilatero del centro urbano che include l'asse di via San Carlo e le trasversali rappresentate da via San Giovanni e via Vico. Ci sono cantieri di lavoro per il rifacimento delle facciate attivati dalle normative di incentivazione e altri per la ricostruzione di edifici fatiscenti, uno dei quali collassato nel tardo pomeriggio di martedì scorso. I primi cantieri comportano disagi temporanei, sopportabili restringimenti di carreggiata ma si procede con buona lena, un esempio i lavori alla via del Redentore all'angolo con via Mazzini, non più di 60 giorni e da qualche settimana tutto nella regolarità.



I disagi che si aggiungono a quelli di sempre sopportati per la regolare circolazione urbana sono rappresentati dal citato collasso della parete esterna del fabbricato di via San Carlo, al civico 33, che per anni è stato esibito dall'incuria dei proprietari in tutta la sua fatiscenza, dalla fessura delle ante del portone visibili il bosco di sterpaglie che aveva invaso il cortile e erodeva dall'interno anche le mura portanti. Un miracolo che la facciata esterna che già in parte era stata abbattuta negli ultimi giorni non sia franata sull'intera strada. Inevitabile la chiusura al traffico sui due fronti della strada, dall'incrocio con via Colombo-via Santorio e dall'accesso da piazza Vescovado, disagi per i residenti, il carico del traffico nelle ore non da Ztl dirottato nei dintorni. L'ingorgo dovrebbe durare ancora qualche giorno. La situazione invece più grave è quella che caratterizza dalla metà dello scorso dicembre via G.B.Vico che è chiusa ai veicoli dal corso Trieste fino al limite di piazza Correra, accessibile per i residenti da via Roma in controsenso fino alla piazza, questa dominata da un palazzone disabitato venuto a sostituire, con adeguata crescita, il preesistente palazzo Montagna lesionato dal terremoto del 1980. All'angolo di piazza Correra che è tutta una fatiscenza di edifici inabitati lungo il lato di destra, nel dicembre scorso dava segnali di cedimento strutturale la palazzina d'angolo, intervento dei vigili del fuoco, ordinanza di evacuazione e via alla processione ancora in corso e delle quale non si intravvede l'arrivo.

Nasce subito un contenzioso tra i condomini dell'edificio e il Comune, i primi addebitano all'ente la responsabilità dei danni che hanno portato al pericolo di crollo a infiltrazioni dalla rete fognaria che avrebbero minato le fondamenta. Parte, poco prima di capodanno, una ispezione della rete fognaria, tecnici nel sottosuolo da tombini a monte e a valle del fabbricato, nessun operaio al lavoro, sulle impalcature sventola il gran pavese di cartelli «Vendesi».

Intorno, sui due fronti della interruzione, ai due lati del passaggio pedonale protetto, la disperazione dei pochi commercianti, dei condomini del palazzone che era pronto ad accogliere i lavori di rifacimento estetico, la disoccupazione dell'edicolante di piazza Correra e degli altri esercizi commerciali. Le braccia conserte dei commercianti richiamano quelle dei responsabili di questo gravissimo stato di disagio: edificio pericolante, ispezioni e nessun atto che preluda all'avio dei necessari lavori che saranno o di consolidamento o dell'abbattimento del fabbricato. «Situazione insostenibile la sintesi della disperazione dei commercianti non si può lasciare a tempo indeterminato o comunque non prevedibile la permanenza del blocco della circolazione. Sul vicino corso Trieste se si lascia l'auto in divieto di sosta arrivano i vigili col carro per la rimozione. Per rimuovere queste catapecchie fatiscenti i tempi sono biblici e nella vicina via San Giovanni c'è ulteriore dimostrazione».
 

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Il Mattino