Teatri di Pietra conclude con lo spettacolo danzante “Presente, Passato, Pasolini”

Teatri di Pietra conclude con lo spettacolo danzante “Presente, Passato, Pasolini”
Volge al termine la rassegna “Teatri di Pietra in Campania 2022”, che ospiterà, venerdì 5 agosto 2022 alle ore 21.00, l’ultimo...

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Volge al termine la rassegna “Teatri di Pietra in Campania 2022”, che ospiterà, venerdì 5 agosto 2022 alle ore 21.00, l’ultimo appuntamento in programma nel suggestivo sito archeologico dell’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere, con lo spettacolo “P.P.P. Presente, Passato, Pasolini” dal Carteggio e Pilade di Pier Paolo Pasolini, per la regia e la coreografia di Aurelio Gatti. P.P.P. Presente, Passato, Pasolini è un progetto di danza, teatro e musica che affronta l'urgenza e la necessità di un profondo cambiamento, sociale, culturale, economico, attraverso la visione complessa e poliedrica di Pasolini, poeta e intellettuale multiforme, eclettico, estremamente libero, che ha vissuto immerso nelle contraddizioni del suo presente riuscendo con la stessa lucidità a leggere i segni di scenari futuri e a non distogliere mai l'attenzione dal passato.

«Guardiamo a Pasolini – così in una nota del regista - come fosse un tragico greco, sostanzialmente impolitico perché ossessionato, fino alla morte, dall’urgenza delle passioni ancestrali, dai tumulti del cuore, dalle dinamiche esistenziali. Ci riferiamo a un intellettuale critico della modernità, perché costante omologazione, attraversato da “fascismi” come abbrutimento e passivazione della massa, come culto della violenza senza scopo, come conformismo gregario da caserma. Ci s'ispira a uno scrittore capace di denunciare un presente che riduce la vita a finzione e predilige le ipocrisie, mostrandone la lacerazione di essere con se stessi e contro se stessi. Pasolini, -continua- in un tempo molto diverso ma molto preparatorio del nostro, ha sfidato il nulla, ha colto quella riduzione dell’Io a soggetto funzionale alla produzione e al consumo, ha espresso la solitudine dell’uomo lasciato solo di fronte a un potere che non sa che farsene del volto umano per la sua programmazione del mondo».

 

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Il Mattino