Caserta, la rivolta anti-parcheggio: «Non serve, via un inutile cantiere»

Caserta, la rivolta anti-parcheggio: «Non serve, via un inutile cantiere»
Tuoro è scesa in piazza per dire no al progetto del parcheggio interrato multipiano previsto sotto la piazza intitolata all'indimenticato parroco don Nicola Suppa, ieri...

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Tuoro è scesa in piazza per dire no al progetto del parcheggio interrato multipiano previsto sotto la piazza intitolata all'indimenticato parroco don Nicola Suppa, ieri mattina trasformata in una sala assembleare all'aperto non avendo altro luogo dove confrontarsi e da dove far partire il loro sdegno. Dal 10 dicembre la piazza è stata recintata da reti di cantiere, foriere di lavori che non hanno avuto inizio, un particolare più che dimostrativo della farraginosità che ne avrebbe accompagnato lo svolgimento previsto, a leggere gli accordi del subappalto affidato dall'impresa romana aggiudicatrice ad altra azienda, in 230 giorni a fronte dei 365 previsti. Al momento, dopo cinque mesi, un po' di reti montate e il nulla e come inizio non c'è male.


Dimostrazione di partecipazione e di sentimento civico quello dei tuoresi chiamati a raccolta da un comitato di giovani che hanno tradotto in azione pratica i chiacchiericci che sempre caratterizzano proteste che per la loro inconsistenza non hanno mai trovato approdo. «L'amministrazione comunale non potrà non tenere conto della nostra volontà dice Danilo Frattari che con Carmine Sarnella ha coordinato la riunione in rappresentanza dei cittadini contrari ; la prima riunione ha avuto successo, una seconda l'abbiamo già convocata per domenica 30 maggio per la stesura di un documento finale che intendiamo inviare all'amministrazione, alla procura della Repubblica e ad altri organi di controllo per il riscontro di eventuali irregolarità procedurali. Per il momento resta l'evidenza di un progetto dispendioso di finanziamenti che in ben altre finalità si sarebbero potuti impiegare, in una borgata devastata da strade disastrate, da impianti sportivi distrutti, da un rione che ospitò i terremotati del 1980 ed oggi trasformato in una bidonville di cemento».


Danilo Frattari è il portavoce del movimento spontaneo che non è ancorato ad alcun movimento politico né ad altre organizzazioni.


«Rappresentiamo noi stessi ha ribadito più volte , le esigenze di abitanti di una borgata storica condannata alla distruzione prima per noncuranza e oggi per opere di improbabile utilità». Oltre un centinaio gli intervenuti, i rappresentanti di associazioni ecologiste come la Lipu e Legambiente che hanno sottolineato la condanna all'abbattimento di dieci alberi di alto fusto, i consiglieri comunali di opposizione Francesco Apperti e Antonello Fabrocile, alcuni esponenti di movimenti civici in odore di candidatura. Da tutti, con argomentazioni condivise, la più decisa opposizione al progetto, la volontà di interromperne il percorso comunque avviato anche se subito fermato per sconosciuto inciampo, questo utile all'auspicabile ripensamento. Non è mancata una parentesi polemica che ha visto l'intervento del parroco don Biagio Saiano che ha tenuto a smentire l'interesse della parrocchia al finanziamento di 50mila euro per il rifacimento del piccolo complesso sportivo oratoriano, opera non richiesta dalla Diocesi ma comunque inserita nel totale del finanziamento per il parcheggio ammontante a due milioni e 700mila euro. L'assemblea ne ha preso atto, annoterà la circostanza nella richiesta ufficiale di ritiro del progetto, con eventuale riesame della destinazione dei finanziamenti in opere necessarie e indispensabili per la vivibilità dei residenti. Il commento di un residente: «Abbiamo via Fanelli e via Abbagnano che non sono strade, sono una successione di fossati e gibbosità da percorrere con carri armato. Nella seconda sono in corso lavori per l'impianto fognario già da alcuni giorni interrotti, questi sono i problemi da risolvere, altro che parcheggio interrato».
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Il Mattino