Strage in cartoleria, drappi neri e foulard rossi per le vittime

Strage in cartoleria, drappi neri e foulard rossi per le vittime
VAIRANO PATENORA - Drappi neri alle finestre delle abitazioni, ma anche foulard rossi appesi all'ingresso dei negozi, per il troppo sangue versato. Capannelli di persone,...

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VAIRANO PATENORA - Drappi neri alle finestre delle abitazioni, ma anche foulard rossi appesi all'ingresso dei negozi, per il troppo sangue versato. Capannelli di persone, uomini e donne, che scure in volto parlano sottovoce sempre dello stesso argomento: la sciagura che ha colpito una famiglia di brave persone, oneste, lavoratrici.


È una città listata a lutto la Vairano Patenora che a cinque giorni dalla strage nella cartoleria Laurenza attende ora solo il giorno dei funerali. Riflette sull'accaduto e in larga misura, chi crede, prega. Discorsi e riflessioni che parlano delle tre persone morte, il maresciallo della guardia di finanza pluriomicida e poi suicida, Marcello De Prata, e delle due donne: sua moglie Antonella Laurenza e la sorella, Rosanna. Ma anche dei due anziani che ancora lottano tra la vita e la morte in un letto d'ospedale: Mario Laurenza e Assunta Paolino.
 

Il giorno dei funerali non è ancora certo, potrebbe trattarsi di domani o al massimo di martedì. Così c'è il tempo di tentare di ricostruire i fatti, almeno sulla scorta delle frasi profferite dal fiume indistinto di persone che si riversarono in strada, il pomeriggio dei fatti. Particolari giocoforza sfuggiti o trascurati nei momenti più terribili della tragedia, quando a caldo si tentava solo di conoscere i nomi e le sorti delle persone coinvolte. «Non entrare, ha la pistola». Via Roma nella frazione scalo di Vairano Patenora, ore 15:30 qualcuno avvertì Rosanna che dentro, nella cartoleria di famiglia, assieme alla sorella Antonella e ai genitori c'è anche lui, Marcello. Quest'ultimo è il marito di Antonella. Abita nello stesso stabile di via Roma e poco prima, vedendo arrivare Antonella, era sceso ed era entrato nel sottostante negozio. È visibilmente scosso. Ma poi sarà anche peggio, per il suo umore e il suo equilibrio mentale. Non solo per il fatto, evidentemente, che adesso ha appreso da circa dodici giorni che la moglie ha avviato una procedura legale di separazione coniugale, ma soprattutto perché a nulla sono valsi i suoi ripetuti tentativi, chissà quanto fermi e perentori, di dissuadere la donna da una decisione ormai irrevocabile. Siano sempre a giovedì pomeriggio. È arrivata anche Rosanna, dunque. Malgrado avvertita della situazione, almeno secondo quando appreso dalla gente la sera stessa della tragedia, anche lei entra in cartoleria. Del resto ha sempre fatto da mediatrice e forse conta di evitare il peggio anche stavolta. Purtroppo non sarà così. Il suo altruismo sarà ripagato con un colpo di pistola alla fronte. Si, perché, intanto, De Prata è andato letteralmente fuori di senno. Non si sa quanti minuti trascorrono dall'arrivo di Rosanna, ma certo che lì dentro lui comincia a sparare contro due famiglie, quella sua e quella della moglie.
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Il Mattino