Un deposito di immondizia a cielo aperto, con tanto di esalazioni maleodoranti, al belvedere di Casertavecchia. Ossia nel punto più bello del Borgo, quello che consente con...
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Nonostante ci sia un bel cartello con divieto di accesso per tutto il centro di Casertavecchia. Ma, del resto, come documentano altre foto, le auto passano e spassano ovunque, anche tra i vicoletti più stretti. In tre ore di questo scempio, ieri mattina, non si è visto un vigile in quello che dovrebbe essere un gioiello Medioevale. Ma basta guardarsi intorno per capire che il Borgo di Casertavecchia è completamente sparito, per quanto riguarda decoro e manutenzione, dall'agenda comunale.
Lo spazio sottostante il Castello è un susseguirsi di rovi e sterpi, tanto che una panchina è ormai sommersa dal verde incolto. All'inzio della salita pedonale per il Borgo, come sempre, venditori abusivi di ogni mercanzia che bloccano i turisti. E qualche metro prima i parcheggiatori, ovviamente anch'essi abusivi, che ti impongono il «pizzo della sosta».
La sensazione è che ognuno fa quello che vuole e dove vuole. Ma il deposito di rifiuti sul Belvedere, nella storia dell'abbandono di Casertavecchia, è da primato. Non c'è mai limite al peggio. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino