CASERTA - Dopo rinvii, polemiche e incomprensioni, finalmente è arrivata la fumata bianca. La Casertana cambia proprietà per effetto del passaggio di quote,...
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Nel pomeriggio, poi, il club ha organizzato una conferenza stampa nel ventre del «Pinto» in cui sono stati illustrati i dettagli dell’operazione. «Sono stati dieci giorni davvero difficili e intensi - dice Tilia al tavolo della conferenza accompagnato da Pascarella, Loffredo, il neo direttore generale Petrosino e il club manager Salomone - ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Va detto, però, che la Casertana è stata davvero vicina dallo scomparire. Alla fine, però, ha prevalso il buon senso. Abbiamo ceduto su tutto».
Una trattativa complicata che, magari, si sarebbe potuta chiudere in un tempo minore. «Rispetto a quella che ci era stata prospettata - spiega Tilia - ci siamo trovati di fronte a una situazione diversa della quale, probabilmente, lo stesso Lombardi non ne aveva piena cognizione, visti anche i suoi tantissimi impegni di ordine lavorativo. Per questo motivo non penso che in lui ci sia stata malafede al momento dell’accordo primordiale. Adesso, però, concentriamoci sul lato prettamente sportivo».
Su quest’aspetto lo stesso Tilia conferma i concetti già espressi nei giorni scorsi. «Abbiamo ereditato una situazione difficile - prosegue Tilia - dove si sono diversi giocatori con ingaggi elevati che questa società non può sostenere. Per questo motivo smantelleremo la rosa, ma ciò non vuol dire che saremo meno competitivi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino