CASERTA - Un anno e mezzo, diciotto mesi, per mettere insieme una trentina di blocchi di tufo, quelli che sono serviti per ripristinare l’arco di Casertavecchia buttato...
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L’arco, che in origine pare sia stato longobardo, era caduto giù altre volte e di antico non aveva più nulla. Sette anni fa uno degli ultimi crolli. Una lunga querelle in questi mesi ha tenuto il dibattito acceso. Dalle pagine dei social c’è chi ha portato con pazienza e rabbia il conto dei giorni che passavano, postando le foto dell’arco che non c’era. Ieri mattina il sindaco Marino si è recato a Casertavecchia per «celebrare» il definitivo ripristino architettonico dell’arco di Sant’Andrea. Al suo fianco Domenico Maietta, consigliere comunale della zona, che della vicenda si è occupato in prima persona, seguendo nel tempo le fasi dei lavori. Oggi verranno smontate le impalcature di protezione e l’arco tornerà nella sua condizione originaria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino