Il principe e la scheda ballerina, assolto Cosentino: «Sereno dopo sentenza Cassazione»

Gli avvocati: «Estraneo ai fatti»

L'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino
È «sereno» Nicola Cosentino dopo la sentenza della Cassazione che lo ha assolto definitivamente nel processo cosiddetto «Il Principe e la scheda...

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È «sereno» Nicola Cosentino dopo la sentenza della Cassazione che lo ha assolto definitivamente nel processo cosiddetto «Il Principe e la scheda Ballerina». Per ora, trapela dai suoi legali, l'ex sottosegretario all'Economia di Forza Italia preferisce non rilasciare dichiarazioni, ma c'è la soddisfazione per l'ulteriore assoluzione definitiva in un processo molto importante.

«Accogliamo con serenità il pronunciamento della Cassazione - dicono i legali Stefano Montone, Agostino De Caro ed Elena Lepre - da sempre convinti che la sentenza assolutoria avuta in Appello fosse ampiamente meritevole di essere confermata. Sin dal primo momento avevamo sostenuto, in perfetta corrispondenza con i dati istruttori emergenti, l'assoluta estraneità di Cosentino ai fatti contestati». L'assoluzione nel processo «Il Principe» si aggiunge a quella, anch'essa passata in giudicato, ottenuta nell'altro procedimento cosiddetto «Carburanti», in cui Cosentino era imputato insieme ai fratelli, ed era finita sotto processo, su impulso della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, l'intera galassia delle aziende di carburanti della famiglia Cosentino; alla fine sono stati tutti assolti.

A carico dell'ex coordinatore campano di Forza Italia vi è una condanna definitiva a quattro anni per la corruzione di un agente della polizia penitenziaria del carcere napoletano di Secondigliano, in cui Cosentino ha trascorso la detenzione preventiva. Resta però come una spada di Damocle a carico il processo «Eco4», il più importante tra i procedimenti a carico di Cosentino, che approderà in Cassazione il prossimo 27 aprile, e che vede l'ex sottosegretario rispondere di concorso esterno in camorra e con una condanna in Appello a 10 anni, dopo i nove avuti in primo grado.

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Il Mattino