CASERTA - Gli sportivi che fanno lunghi viaggi in sella a bici, a volte anche giri del mondo, sono trattati un po’ ovunque con particolare rispetto. Probabilmente...
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La reazione di Etienne
«Non posso crederci. Ma allora la gente di Castel Volturno non è tutta come quella che mi ha rubato la bici?! Non avrei mai potuto immaginare una tale generosità spontanea. Siete di una gentilezza speciale». A parlare è Etienne Gotard, il giovane medico francese che insieme alla compagna sta compiendo il giro del mondo in bici, sfortunato protagonista del miserevole episodio verificato a Castel Volturno dieci giorni fa.
Il suo stupore è per la raccolta fondi iniziata sulla costa Domiziana in maniera spontanea per sostenere le spese necessarie all’acquisto di una nuova bicicletta. «Siete riusciti a farmi tornare il sorriso», dice emozionato il ciclista giramondo, è il riferimento è certamente al miserevole ricordo della breve visita a Castel Volturno che si stava portando dietro, evidentemente trasformato in positivo. Francesco Langella, l’insegnante di educazione fisica napoletano che ha ospitato Etienne e la sua compagna nella tappa partenopea, per consentirgli il prosieguo del viaggio, ha messo a disposizione dei due una sua personale bicicletta. Adesso i ciclisti si trovano a Genova. Probabilmente domani attraverseranno il confine e in una decina di giorni raggiungeranno la costa della Normandia dove vivono. Intanto anche Castel Volturno, pedala, e va come un razzo la mobilitazione del territorio per la raccolta fondi. I commercianti che hanno aderito al progetto e hanno dato disponibilità di raccogliere le donazioni sono una ventina. L’obiettivo è quello di mettere insieme entro dieci giorni almeno 2mila euro. La metà sarà inviata direttamente a Etienne, come risarcimento del costo commerciale della bicicletta sparita nel nulla. Peraltro, venuti a conoscenza attraverso i media della sua storia, numerose persone e anche alcuni dirigenti di aziende produttrici di biciclette si erano offerte di regalargli una bicicletta nuova. «Ma lui preferisce comprarla – spiega l’amico napoletano – perché Etienne ha il desiderio di sceglierla secondo precise caratteristiche su gusti e esigenze personali».
Ma non finisce qui. Perché l’amministratore dell’azienda Schiano Biciclette, che si era detto disponibile a regalare a Etienne una bicicletta nuova, contattato dagli organizzatori della colletta che gli hanno spiegato che si sarebbero occupati loro di quest’aspetto, ha accettato volentieri di trasformare il gesto di generosità della singola bici per il ciclista francese in dieci biciclette per altrettanti studenti meritevoli di Castel Volturno che appartengono a nuclei familiari disagiati. E sarà lo stesso Etienne nel corso di uno specifico evento a consegnare le bici ai ragazzi della Domiziana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino