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È allarme furti di cavi di rame a Cellole, dove a finire nel mirino dei ladri è stato l’impianto di depurazione presente in località Doccia a Baia Domizia. Il primo episodio si è verificato ad inizio febbraio, il secondo la scorsa settimana ed il terzo l’altro ieri notte. Non si è trattato quindi di un solo colpo, ma di tre episodi consecutivi e ravvicinati nel tempo. A facilitare i colpi messi a segno sono stati sicuramente il fatto che l'impianto si trovi lontano dal centro abitato e l'assenza, nelle ore notturne, di personale addetto alla sicurezza. Presso l’impianto di depurazione sono però attive alcune telecamere. Tuttavia, secondo i primi accertamenti, il sistema di videosorveglianza non fornirebbe elementi utili alle indagini. Sebbene dai filmati sia possibile individuare tre soggetti, non sarebbe possibile identificarli poichè avrebbero agito incappucciati e con il volto coperto da passamontagna. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Baia Domizia.
Poche settimane fa i carabinieri hanno denunciato a Sessa Aurunca un 34enne e un minore provenienti dalla provincia di Napoli con l'accusa di aver rubato circa 80 chili di cavi di rame.
I furti di rame sono in crescita, anche se in aumento sono anche i controlli e i deterrenti. Le piccole bande sono capaci di recuperarlo e di immetterlo sul mercato nero dove i prezzi permettono importanti guadagni. Una tonnellata di rame raffinato vale infatti circa 7 mila euro. I ladri di rame agiscono prevalentemente in gruppi specializzati, in cui i componenti hanno compiti precisi e sono ben addestrati sia per realizzare il furto che per trasportare poi il rame.
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