OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Questa volta è toccato ai miei nonni», così recita un post sui social di un residente di Vitulazio che ha denunciato l'ennesimo furto al cimitero. Lunedì la scoperta nel luogo dove solo quattro giorni fa è stato denunciato un simile atto vandalico. Ancora una volta sono stati asportati i vasi in rame presenti nelle cappelle e danneggiate le nicchie. E questo non è l'ultimo della lunga serie di raid ai danni dei luoghi sacri della provincia di Caserta. Ieri mattina un'altra segnalazione è arrivata da Casapulla dove i familiari dei defunti hanno trovato cappelle saccheggiate. Vetrate distrutte per rubare le maniglie, porte rotte per recuperare gli oggetti di valore. Si tratta solitamente di vasi in rame o anche in ottone e di alcuni monili in oro. Il 2022 non è iniziato nel migliore dei modi.
Il primo colpo dell'anno è avvenuto l'8 gennaio a Caserta. Trenta le cappelle prese di mira dai malviventi in cerca di materiale pregiato. La struttura fu chiusa per l'intera giornata per permettere agli uomini della scientifica di poter effettuare i rilievi e verificare possibili piste da percorrere. Così come accaduto soli 9 giorni prima, il 30 dicembre, a Curti dove i malviventi avevano agito di notte trafugando rame e ottone dalle tombe e dalle cappelle. Anche in questo caso furono i familiari dei defunti a scoprire l'accaduto e denunciare alle forze dell'ordine. Nemmeno il tempo di avviare le indagini che l'11 gennaio un'altra azione vandalica si è svolta a San Marco Evangelista, dove ignoti si sono introdotti nel camposanto ed hanno rubato le porte di alluminio di decine di cappelle gentilizie.
Solitamente cercano ottone e rame e agiscono di notte ma in modo rapido, tanto che non colpiscono l'intera area sacra ma solo alcuni punti concentrandosi in determinate zone. Questo significa che il possibile guadagno ricavato dalla vendita del materiale non è poi tanto alto. Soprattutto se i malviventi riescono a recuperare più ottone che rame. L'ottone infatti è meno caro del cosiddetto «oro rosso», che ha invece un mercato molto fiorente. Gli investigatori ritengono che i malviventi puntano sulla quantità e dunque potrebbero esserci dei collegamenti tra i furti nei camposanti e quelli che si verificano nelle aziende più o meno abbandonate, soprattutto nelle aree più periferiche della provincia. Qui infatti molti sono i colpi messi a segno nelle piccole società per recuperare quantità di rame di non poco conto. In alcune circostanze sono stati sottratti fino a 360 kg di materiale durante la notte. Gli inquirenti non si sbilanciano sulle piste che stanno battendo ma sembra probabile che possa trattarsi di una vera e propria rete composta da diverse bande che si organizzano su distinti territori. Escluso, invece, un collegamento tra i colpi e la presenza, segnalata sui social, di un furgone bianco con un megafono rosso che si aggirerebbe per le strade di Vitulazio fermandosi con fare sospetto davanti ai condomini.
Leggi l'articolo completo suIl Mattino