Un piccolo negozio a San Marcellino. La famiglia Zagaria riparte da lì, dal commercio al dettaglio che non dà nell'occhio. Dopo la pizzetteria aperta e in poco...
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L'immensa fortezza Zagaria - una serie di ville una dietro l'altra - si trova quasi di fronte al Tempio «Mia Madonna e mia salvezza» ed era un fortino per la famiglia del boss: cancello scorrevole sempre chiuso, un trattore posizionato all'entrata: lì vivevano la madre Raffaella e il padre Nicola con la sorella Gesualda. La villa sullo sfondo è quella di Pasquale Zagaria descritta anche da Roberto Saviano nel best seller Gomorra, per arrivarci bisogna attraversare un lungo viale alberato. Tutta la struttura, sequestrata nel 1995, confiscata nel 2010 e consegnata al patrimonio comunale sanciprianese il 16 novembre 2016, è formata da tre ville, un capannone industriale e un annesso ufficio, un terreno agricolo e un ampio giardino, ora coperto da rovi. Un tempo era pieno di palme alte e pini. Un complesso articolato per il quale, il sindaco di San Cipriano D'Aversa, Vincenzo Caterino, aveva pensato di avviare un concorso di idee con il coinvolgimento di tutte le associazioni sul territorio. Un iter che non si bene che fine abbia fatto. Nel frattempo, il capannone è stato usato come deposito per i mezzi della raccolta differenziata.
Delle tre ville protette dal lungo muro di recinzione, due sono allo stato grezzo, l'una difronte all'altra e quasi a guardia dell'intera struttura. Il tetto costruito in entrambe ha evitato che le intemperie potessero guastare anche le parti interne, ancora senza intonaco ma con scale e tramezzature fatte. La terza villa, alla fine del viale è quella nella quale hanno abitato i genitori e la sorella. Un lucernaio a cupola illumina una enorme scala. Nella cantina, all'interno della quale ci si arriva a fatica tra fili di impianto elettrico divelto e depredato del rame, e materiale bruciato da un vecchio incendio ancora si intravede un biliardino, delle poltroncine ed una scrivania. Tutto intorno piante di piccolo e grosso fusto, un campetto di calcetto delimitato da una rete verde ed in lontananza, come da antologia criminale, l'immancabile statua di Gesù Cristo che stona con tutto il resto. Al primo piano ci sono ancora delle scarpe e poi quaderni con dei compiti.
Intanto, uno dei fratelli Michele Zagaria, Carmine ora abita a San Marcellino. Con la moglie Tiziana Piccolo, ha aperto lungo Corso Italia anche un negozio di abbigliamento. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino