Non c'è pace alla Reggia di Caserta. Dopo aver atteso quasi sette mesi per avere il nome del successore del pensionato Felicori, all'indomani dell'avvenuta...
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IL PUNTEGGIO
Il ricorrente ha denunciato un grossolano errore nel conteggio dei punti attribuiti a ciascuno dei 77 candidati e che l'avrebbe pesantemente penalizzato. Tra gli aspiranti direttori, è stata scelta la terna dalla quale risulta escluso proprio lui che risulta avere il punteggio più alto (62 a fronte dei 57, 58, 59 dei tre, invece, prescelti). Dalla selezione, che si è svolta in due fasi (la prima con la valutazione su una scala da zero a cento dei titoli contenuti nei curricula, la seconda, con un colloquio da cui è scaturito un punteggio da zero a venti), la commissione di valutazione il 5 aprile del 2019, tra tutti i 77 candidati, ha definito la terna sottoposta, poi, alla scelta discrezionale del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. A seguito di un ulteriore incontro, il titolare del dicastero ha, quindi, deciso di proporre al presidente del Consiglio dei ministri, per la nomina a direttore generale della Reggia di Caserta, l'architetta Tiziana Maffei. A questo punto il ricorrente, per il tramite dello studio legale Gruner Dinelli al quale si è rivolto, ha fatto appello ai verbali della commissione che ha effettuato la selezione. In uno di questi, in particolare, si legge che «per la Reggia sono stati inseriti nella terna i seguenti candidati: Epifani Mario, Maffei Tiziana, Palumbo Francesco, con, rispettivamente, i seguenti punteggi nella valutazione dei titoli: 57, 58, 59». Tutti, come fanno notare i legali titolari del procedimento, con un punteggio, quindi, inferiore al Tarasco che, invece, nella sola valutazione dei titoli, risulta avere, per la Reggia di Caserta, 62 punti.
GLI EFFETTI
Da qui la precisazione che «il mancato inserimento del candidato Tarasco all'interno delle terne da proporre al ministro, in particolare per la Reggia di Caserta, appare evidentemente il frutto di un errore di calcolo della stessa commissione esaminatrice. Diversamente, si tratterebbe di una deliberata ed ingiustificata esclusione». Così, questo nuovo, ulteriore intralcio rischia di ritardare l'insediamento della nuova direttrice creando altri ritardi, disagi, problemi al monumento. E, per giunta, forse, persino inutilmente. Infatti, l'istanza potrebbe anche non produrre alcun effetto vantaggioso allo stesso ricorrente. Se anche il ricorso andasse a buon fine, potrebbe essere escluso dalla terna il candidato col punteggio più basso per inserire Tarasco con i suoi 62 punti. Ma neppure tale modifica gli darebbe la certezza di diventare il nuovo dg della Reggia. Perché, in ogni caso, sarà sempre il ministro a dover effettuare la scelta discrezionale. E non è detto che questa non ricadrebbe nuovamente sulla precedente, ovvero su Tiziana Maffei.
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Il Mattino