Caro bollette, la protesta degli agriturismi: «Coperti in carta e cena a lume di candela»

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«La nostra è una provocazione, apparecchiare con tovaglie di carta e spegnere le luci in eccesso è una protesta contro il caro bollette. D’altra parte, questo mese ci è arrivata una bolletta di 1.700 euro». Sono una coppia solida Onofrio e Annamaria, la pensano allo stesso modo. Dodici anni fa hanno scommesso sul loro 


agriturismo Antico Casino Cerreta a Liberi e non hanno intenzione di regalare i sacrifici di oltre due lustri a nessuno. «Pagherò solo il consumo effettivo dell’energia, tutte le altre tasse e maggiorazioni no», dice Onofrio. Dal 2010, l’Antico Casino Cerreta rappresenta un «porto» sicuro dove festeggiare, un pasto caldo nelle serate d’inverno, un gioiello di relax incastonato nel Monte Maggiore. 

Marito e moglie, Onofrio Ragozzino e Annamaria De Fusco, incarnano il coraggio venuto dal basso, da un’idea di impresa familiare che nel tempo ha creato posti di lavoro, prosperità a una terra, come Liberi, ferita dallo spopolamento. I giovani vanno via, restano le famiglie e gli anziani. E c’è anche un’altra mortificazione: Liberi non è riconosciuta «area interna» dalla Regione. Un assurdo. La coppia passa i fine settimana a lucidare i coltelli in attesa dei clienti: «Non faremo mai mancare l’accoglienza a chi ci viene a trovare», confessa lui che si sforza di far combaciare l’impresa che ha messo in piedi con l’idea che ha di essa senza caro bollette. Aveva pensato a nuove assunzioni quest’anno, ma tutto è andato a monte con i rincari: «Volevo assumere due persone. Questo Governo sta distruggendo il nostro sogno, così non si può andare avanti - spiega - inoltre, chi siede a palazzo Chigi deve capire che il Nord e il Sud hanno esigenze diverse, se qui ci tolgono il turismo, siamo finiti». Dalla parte di Onofrio e Annamaria e di altri imprenditori, c’è la Confesercenti. «Il rincaro dei costi energetici rappresenta un freno per il rilancio dell’economia, in particolar modo nel settore delle microimprese», dice Salvatore Petrella, presidente Confesercenti Caserta. «L’allarme - continua - è stato lanciato a livello generale e attendiamo degli interventi di miglioramento per tutti i comparti. Siamo preoccupati e abbiamo raccolto in questi giorni centinaia di messaggi di richiesta di aiuto da parte di piccoli imprenditori e ditte individuali che sono in stato di emergenza». La speranza è che a palazzo Chigi non siano sordi agli appelli. 

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Il Mattino