Coronavirus, nel Casertano buoni spesa chiesti dai benestanti: «Ci pensa la Gdf»

Coronavirus, nel Casertano buoni spesa chiesti dai benestanti: «Ci pensa la Gdf»
Oltre 800 richieste di buoni spesa sono state presentate al Comune di Cesa, centro del Casertano con appena novemila abitanti, alcune arrivate anche da persone con redditi...

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Oltre 800 richieste di buoni spesa sono state presentate al Comune di Cesa, centro del Casertano con appena novemila abitanti, alcune arrivate anche da persone con redditi elevati. Una situazione che ha fatto sbottare il sindaco Enzo Guida, che nel corso di una diretta facebook, dopo aver esplicitamente ammesso che i fondi non sono sufficienti per tutti, ha annunciato che «le domande di coloro che hanno pensato di fare i furbetti, saranno inviate alla Guardia di Finanza per gli accertamenti del caso».


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«Di fronte a questo numero di domande impressionante - spiega Guida - sono deluso e amareggiato. Avevamo fatto appello al buon senso affinché non venissero presentate domande da parte di persone che non ne avessero necessità, in quanto i fondi non sono sufficienti per dare assistenza a lungo tempo; e gli uffici comunali sono stati inondati di domande».

«Ci siamo ritrovati domande di persone con redditi importanti - prosegue Guida - di persone che hanno lavorato fino a poche settimane fa e che quindi hanno sicuramente la possibilità di fare la spesa, di persone che camminano in auto di lusso, di altre che hanno addirittura sponsorizzato iniziative di beneficenza ed hanno presentato la domanda per tramite del coniuge. Addirittura abbiamo trovato domande dello stesso nucleo familiare presentate più volte. Questo determina che gli uffici dovranno perdere un bel pò di tempo per esaminare tutte le domande - aggiunge con rammarico Guida - con un effetto deleterio per chi ne ha veramente bisogno. Volevamo provare a distribuire i buoni al massimo entro sabato 11 aprile, ma esaminare 800 domande in pochi giorni è impossibile» conclude il sindaco di Cesa. 
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Il Mattino