Covid Campania, dopo il tribunale giudice accompagna anziani a fare il vaccino

Covid Campania, dopo il tribunale giudice accompagna anziani a fare il vaccino
Nell’immaginario comune il magistrato è una figura «accompagnata», quasi un tutt’uno con il suo autista e, in certi casi, con la scorta. Vedere un...

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Nell’immaginario comune il magistrato è una figura «accompagnata», quasi un tutt’uno con il suo autista e, in certi casi, con la scorta. Vedere un giudice in veste di accompagnatore-autista, con il passeggero sul sedile posteriore è scena assai singolare, per di più se lo si osserva scorrazzare da una parte all’altra della città con in auto pensionati diretti ai centri vaccinali.

A Secondigliano scene di questo tipo sono diventate la normalità. Perché c’è un giovane giudice che, nel tempo libero, fa da autista a nonnine sole e le accompagna a fare il vaccino. Tra un’emergenza in tribunale e l’altra, un sopralluogo in un carcere e l’esame delle tante istanze dei detenuti, c’è tempo anche per mettersi a disposizione del prossimo.

La carriera, peraltro brillante, del coordinatore dei magistrati di sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, Marco Puglia, è inframmezzata da parentesi solidali, un impegno tutt’altro che semplice in un momento storico sicuramente poco rilassante, soprattutto per il comparto giustizia. Ma «se fai il lavoro che hai sempre sognato - come si suol dire - non lavori nemmeno un’ora in tutta la vita» per cui vien più facile ritagliarsi del tempo libero. C’è chi fa jogging e chi va in bici, chi si spassa col cane e chi si dedica al giardinaggio. Pochi impiegano il tempo libero per mettersi a disposizione degli altri. Tra loro c’è Marco Puglia, ormai punto di riferimento per gli anziani del suo quartiere, centro storico di Secondigliano. Con il sorriso sulle labbra, rigorosamente celato dalla mascherina. E un rigido protocollo per montare in auto: igienizzante, mascherina FPP2, un passeggero per volta e solo sui sedili posteriori. Ma, soprattutto, assistenza psicologica: una battuta di spirito, una parola rassicurante. E si va.

Una nonnina dopo l’altra e ben presto nel rione si è diffusa la voce. «Marco, accompagni anche me?», qualcuno è anziano ma guida ancora, potrebbe anche andarci da solo a fare il vaccino, ma l’ansia diminuisce se ti accompagna un angelo grande e grosso con i capelli rossi e gli occhi buoni. «E Marco non sa dire di no», dicono i suoi colleghi, «al lavoro, come per gli amici, non si risparmia mai». E così la Jeep blu del magistrato è diventata una navetta. Su e giù dal centro storico di Secondigliano alla Mostra d’Oltremare, alla Fagianeria, al Madre. Il giudice Puglia alla guida, l’anziano di turno sul sedile posteriore. Somministrata la dose, aspetta pazientemente il suo amico per i quindici minuti di osservazione, poi ancora igienizzante e via verso casa. Ogni giorno, da settimane. 

La gentilezza salverà il mondo. Dalla prenotazione alla somministrazione, compresa la stampa della scheda anamnestica: Marco Puglia segue ogni singolo pensionato dall’iscrizione in piattaforma alla somministrazione, spiega le differenze tra un vaccino e l’altro, tranquillizza le sue amiche. Tra i fortunati anziani ci sono le «Rachele», le sue amiche Angelina 80, e Rachele 78 anni, sorelle della scomparsa Assuntina «che sul letto di morte volle regalarmi parte del suo corredo», ricorda Marco Puglia. Poi c’è Maria, paziente oncologica che «combatte contro il cancro dal 2018, - spiega Puglia - purtroppo a gennaio scorso abbiamo avuto notizie di una recidiva. Con lei - aggiunge il magistrato - abbiamo fatto due andate a vuoto, perché i valori non erano adeguati alla ricezione del vaccino, ma è una guerriera e non s’arrende: mercoledì, finalmente, glielo hanno somministrato».

Di recente ha accompagnato anche Matilde «donna meravigliosa che mi riempie di dolci, - dice il magistrato - le figlie vivono a Roma e ho provveduto a far sì che Matilde si vaccinasse». Ma l’elenco non finisce qui, oltre le amiche e vicine di casa, tutti di famiglie storiche di Secondigliano, «ho accompagnato mia suocera, Concetta, mio cognato Ciro, che rientra tra i vulnerabili, i miei genitori, Franca e Ciro». A breve toccherà al fruttivendolo Michele, che si è già «prenotato» ed è in attesa anche Cosimino, vicino delle «Rachele»: «Marco, quando tocca a me, mi accompagni?». Inutile dire qual è stata la risposta. L’agenda è fittissima. Sul pc la cartella «vaccini» con l’elenco delle date dei richiami che le sue amiche e i suoi amici riceveranno nelle prossime settimane e mesi. Il cuore pieno di gioia. Chi regala sorrisi, vive col sorriso.

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Il Mattino