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Tragedia sfiorata a Casaluce, in vico Celestini, dove sabato scorso sono crollati due edifici, già sottoposti allo sgombero con un'ordinanza del 2019 visto che tre anni fa era stato riscontrato il rischio di un cedimento strutturale. Per fortuna non c'erano persone in prossimità del sito al momento del crollo e questo ha evitato che potessero registrarsi conseguenze drammatiche. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che insieme ai tecnici comunali e alla polizia locale, hanno impiegato numerose ore per gli accertamenti di rito e predisporre le azioni necessarie a prevenire nuovi rischi per i residenti e gli automobilisti.
La strada è stata preclusa al traffico veicolare e la famiglia dello storico dirigente comunale, Ludovico Di Martino, in pensione da un anno, è stata sottoposta allo sgombero in vista di indagini più accurate.
Intanto nella giornata di sabato la ditta incaricata dal Comune ha proceduto alla demolizione dei muri pericolanti di uno degli immobili, quello a due piani, mentre nella mattinata di oggi è previsto l'abbattimento dell'edificio di un piano. «Per fortuna non ci sono state vittime commenta il primo cittadino Francesco Luongo ma l'attenzione di queste ore è massima per poter mettere in campo ogni azione mirata alla tutela delle persone». Luongo annuncia un piano di indagini geofisiche che non dovranno limitarsi solo a vico Celestini, una delle principali strade di accesso a piazza Castello e al santuario Santa Maria ad Nives.
Ci sono altre aree del territorio notoriamente interessate dalla presenza di cavità sotterranee e in molti ricordano che alcuni anni fa furono sottoposte allo sgombero diverse abitazioni di corso Umberto I, strada che per un lungo periodo è stata preclusa al passaggio delle auto. Una ricognizione degli interventi di messa in sicurezza attuati o lasciati magari in previsioni non attuate in passato, alla luce dell'evento di vico Celestini, si rende ora più urgente che mai. Il monitoraggio del sottosuolo non è più rinviabile e la previsione di interventi di consolidamento delle cavità dovrà necessariamente rientrare tra le priorità amministrative, per prevenire nuovi crolli e soprattutto gravi danni alle persone.
Il Mattino