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Da qualche tempo, il parco regionale di Roccamonfina-Foce del Garigliano è alle prese con problemi di sicurezza per gli animali selvatici. Molti sono finiti investiti dagli automobilisti che sfrecciano nelle strette stradine della zona. Giovedì sono stati ritrovati, senza vita due daini e un'istrice, animali simbolo dell'alto casertano. «Purtroppo immagini del genere sono sempre più frequenti», ha dichiarato Carlo Montefusco, fascia tricolore di Roccamonfina «il parco naturale di Roccamonfina è, dal punto di vista faunistico, tra i più popolati d'Italia. Percorrendo le nostre strade, potreste imbattervi all'improvviso in caprioli, scoiattoli, volpi, lepri, daini, istrici, ricci, lupi, cinghiali, tassi, faine ed altri animali».
Il primo cittadino ha poi analizzato il difficile momento che sta attraversando il parco, puntando il dito contro coloro che ritiene essere i principali colpevoli di questa triste vicenda. Montefusco ha infatti commentato: «Con il rifacimento dei manti stradali, le stragi degli animali hanno registrato un forte aumento. Il miglioramento della viabilità spinge tanti incoscienti ad organizzare dei rally lungo i tornanti del vulcano. Tutto ciò si verifica, naturalmente, soprattutto durante la notte. Quotidianamente animali selvatici, per i quali è impossibile assicurare una sfera di tutela, vengono investiti.
Un cucciolo di capriolo è rimasto incastrato tra le sbarre di un cancello nell'area della diga Enel sul Fiume Volturno a Capua. Il piccolo è stato salvato dai carabinieri forestali con il supporto dell'Asl e del personale della diga, che ha tagliato le sbarre con una smerigliatrice elettrica. È probabile che l'animale sia stato spinto dalla sete, vista la prolungata siccità, a lasciare il bosco San Vito, nel sito di interesse comunitario Monte Tifata, per portarsi verso le rive del fiume; lungo il tragitto è rimasto incastrato all'interno delle sbarre in ferro del cancello, provocandosi diverse ferite nel tentativo di liberarsi. Prima di tagliare le sbarre, i carabinieri gli hanno dato da bere mentre i veterinari Asl lo hanno anestetizzato per poterlo poi liberare più facilmente. Il cucciolo è stato poi consegnato ai medici veterinari del Centro di riferimento regionale per l'igiene urbana veterinaria di Napoli; una volta guarito, tornerà a Capua, nel proprio habitat.
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