Aversa. L'udienza era fissata alle ore nove, si è svolta invece alle 11 e 30 davanti al giudice monocratico Annamaria Ferraiolo del tribunale di Napoli, palazzo di...
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La protesta
«Grillo è un normale cittadino - ha detto Ferrillo al termine del processo - per cui non può accampare alcun legittimo impedimento, né far sapere tramite i giornali, come ha reso noto ieri, che oggi era a Roma». L'ex attivista, difeso da Marco De Scisciolo, spiega di essere stato «querelato dopo aver vinto le primarie per la candidatura al Consiglio Regionale, dove arrivai tredicesimo, ben prima di esponenti del Movimento che ora siedono nel Consiglio Regionale della Campania. Se avessi preso parte al secondo turno delle primarie avrei probabilmente vinto superando la Ciarambino (candidata alla carica di governatore); dopo la querela arrivò anche l'espulsione dal Movimento, una procedura che i tribunali di Napoli e Roma hanno giudicato illegittima. Nonostante la prouncia dei tribunali, Ferrillo non è stato riammesso nel Movimento La verità è che questo processo è stato un pretesto per farmi fuori e ora mi chiedo: dove sono la Democrazia e la Trasparenza nel Movimento?». Con Ferrillo c'erano altri attivisti napoletani espulsi dal Movimento, come l'ex candidato alla carica di sindaco Elio D'Angelo, che di recente è stato reintegrato dal giudice di Napoli e ora chiede «un'assemblea nazionale dei Cinque Stelle perché non può essere il web il luogo in cui ci si confronta». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino