«Troppo bella per il clan, Zagaria le pagava lo stipendio»

«Era troppo bella per il clan, Zagaria le pagava lo stipendio»
«Dopo l'arresto di Pasquale Zagaria, la famiglia, e in particolare Michele Zagaria, ha continuato a sostenere economicamente Francesca Linetti nonostante il boss non...

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«Dopo l'arresto di Pasquale Zagaria, la famiglia, e in particolare Michele Zagaria, ha continuato a sostenere economicamente Francesca Linetti nonostante il boss non avesse una particolare predilezione per lei in quanto la Linetti si mostrava troppo emancipata per l'ambiente in cui viveva ed anche perchè era una donna piuttosto attraente e appariscente. La sua bellezza cozzava con l'ambiente chiuso di Casapesenna». Parola di Massimiliano Caterino, ex braccio destro del capoclan di Casapesenna, Michele Zagaria, ora pentito. In un verbale del 2014, Caterino parla del fatto che la Linetti, conosciuta da Pasquale, il fratello del capo dei capi dei Casalesi, durante i suoi affari a Modena  a Parma, era invisa e guardata con sospetto dalla famiglia per la sua emancipazione. Tuttavia, la camorra ha sostenuto il suo stile di vita. «Dopo l'arresto di Pasquale nel 2006 - continua Caterino - Michele Zagaria non ha mai fatto mancare niente alla Linetti, al punto che lei continuava a sostenere uno stile di vita piuttosto agiato».


E' il pentito Generoso Restina, invece, che documenta una serie di regali confezionati dallo zio alle nipoti. «La figlia di Elvira Zagaria fece sapere allo zio di gradire una Fiat 500 per il suo compleanno di 18 anni, vestiva con Hogan e Fay e non svolgeva alcuna attività lavorativa». Il regalo sarebbe stato poi confezionato.

La bisca clandestina

«Ogni annio Luigi Diana veniva incaricato da Michele Zagaria di organizzare una bisca clandestina insieme al cognato, Raffaele Capaldo. Con questa operazione la famiglia Zagaria guadagnava, a dire di Michele circa 300 milioni prima del 2001 e trecento mila euro all'anno dopo l'entrata in vigore dell'euro». Così l'ex boss ora pentito Antonio Iovine in un verbale redatto dai magistrati Maurizio Giordano e Alessandro D'Alessio. «Michele Zagaria, alla mia richiesta di convogliare il denaro dei guadagni della bisca nella cassa del clan si oppose, dicendo che si trattava di una promessa che aveva fatto a sua sorella Beatrice a mo' di ristoro di tutti i problemi che stava attraversando a causa delle inchieste giudiziarie» Leggi l'articolo completo su
Il Mattino