Fabbrica fantasma di biscotti sequestrata dagli ispettori Asl

Nessuno sapeva che a produrre i dolci natalizi era una coppia in un laboratorio abusivo

I locali al centro dell'ispezione
Le confezioni di mostaccioli e roccocò erano già sugli scaffali di mezzo alto Casertano. Ma nessuno sapeva che a produrre i dolci natalizi era una coppia in un...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Le confezioni di mostaccioli e roccocò erano già sugli scaffali di mezzo alto Casertano. Ma nessuno sapeva che a produrre i dolci natalizi era una coppia in un laboratorio abusivo di un'azienda fantasma. Nelle ultime settimane quel singolare marchio svettava in moltissimi negozi del circondario, al punto che la repentina diffusione dei prodotti ha insospettito l'Asl di Caserta. «Da dove arrivano?», si sono chiesti gli esperti dell'azienda sanitaria locale, che ben presto hanno fatto visita al misterioso produttore. Non appena arrivata all'indirizzo indicato sulle confezioni, la squadra dei servizi veterinari si è trovata di fronte ad uno scenario indescrivibile: al piano terra di una struttura completamente fatiscente esisteva un vero e proprio laboratorio di pasticceria abusivo, che produceva dolci non rintracciabili e senza alcuna autorizzazione. Non solo: perché l'impresa fantasma versava in condizioni igienico-sanitarie allarmanti: pareti nere, sporcizia e degrado.


Al momento del blitz marito e moglie, entrambi di Pietravairano e proprietari del locale adibito a laboratorio, si trovavano all'interno in procinto di avviare la produzione come ogni giorno. Tutto era pronto: forni accesi, attrezzature di pasticceria collocate, centinaia di uova messe da parte per essere lavorate. E ancora zucchero e farina, oltre al materiale per confezionare i dolci. «Non sappiamo da quanto andavano avanti - spiega il dottor Alfonso Giannoni, coordinatore dei Servizi Veterinari dell'Asl di Caserta -. Di certo il laboratorio non è nuovo e la macchina era ben rodata. La nostra ipotesi è che solo negli ultimi giorni sia iniziata la produzione di prodotti secchi per la stagione natalizia, ma che in passato la coppia abbia prodotto e messo in commercio altri tipi di dolci».
Gli alimenti sono intanto finiti tutti sotto sequestro, mentre l'attività è stata sospesa immediatamente per le condizioni igieniche della struttura, ma i due dovranno rispondere anche di esercizio abusivo. L'azienda, infatti, non esisteva nel sistema informatico regionale e mancava qualsiasi tipo di documentazione amministrativa. Resta da capire come sia stato possibile che i dolci prodotti abusivamente siano riusciti ad attraversare l'intera filiera e a finire sugli scaffali dei negozi alimentari dell'alto Casertano.


Per Giannoni il Casertano ha bisogno di controlli a tappeto strada per strada, negozio per negozio, azienda per azienda - proprio allo scopo di contrastare il diffuso abusivismo nei diversi settori produttivi. «Ed è quello che stiamo facendo da qualche tempo in tutta la provincia. Abbiamo già battuto una decina di paesi, tra i quali l'intera zona di Teano. Inoltre la squadra dei servizi veterinari sta effettuando controlli mirati alle sagre, agli ambulanti e ai trasporti. Solo così possiamo avere il polso della situazione».


Ma il blitz di Pietravairano è solo l'ultimo in ordine di tempo: a settembre tecnici dell'Asl e Nas avevano sospeso due aziende specializzate nella lavorazione delle castagne e sequestrato il prodotto in una terza azienda addetta alla lavorazione delle nocciole. Nel primo caso sono state riscontrate difformità di tipo amministrativo; nei due casi di aziende sospese, invece, in una mancava la certificazione HACCP, mentre nell'altra non venivano eseguiti i necessari trattamenti igienici previsti dalla legge. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino