Crediti «deteriorati», 100 euro a Caserta si polverizzano fino a 10 euro. Ma l'Italia in questo campo non è una. Il valore di un importo da recuperare...
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Ugualmente, in caso di recupero attraverso una procedura di pignoramento immobiliare, la forbice è tra i 60 euro di Trieste e gli 8 di Locri. Numeri che vengono fuori dallo studio «La durata dei fallimenti e delle esecuzioni immobiliari e gli impatti sui Npl», che analizza il fenomeno dei crediti deteriorati (quelli a maggiore rischio di recupero) ed è stato realizzato da Cerved, - data-driven company specializzata nell'analisi e nella gestione del rischio di credito - e dalla società tra avvocati La Scala. «Velocità ed efficienza sono i principi che dovrebbero guidare l'attività di recupero dei crediti - commenta Valerio Momoni, direttore Marketing e business development di Cerved -. La lentezza in questo processo, effettiva o anche solo percepita, riduce il valore dei crediti deteriorati con impatti importanti sui bilanci delle banche e sull'economia dell'intero Paese».
E in questo contesto il tribunale di Santa Maria Capua Vetere come è messo? Non proprio benissimo. Durano tanto, troppo, le procedure fallimentari: oltre 12 anni, peggior risultato regionale dopo Vallo della Lucania (13) in una forbice nazionale che prevede una media di sette anni e che spazia dai tre anni e mezzo di Crotone ai 18 di Messina. E pesa anche la quota dei fascicoli pendenti. Analizzando il carico di fascicoli iscritti a ruolo nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2018 viene fuori che quasi la metà di quelli pendenti nel palazzo di giustizia sammaritano sono ancora giacenti (precisamente il 48%) in una forbice nazionale che in media si ferma al 41% e che spazia tra Ferrara (23% di giacenze) e Spoleto (79%). Ne deriva che 100 euro di crediti legati ad un fallimento da queste parti valgono fra gli 11 ed i 13 euro, a fronte di una media nazionale che sfiora i 17. In Campania il valore più alto viene fatto registrare a Benevento (17 euro, in media nazionale), mentre l'ultimo gradino è appannaggio di Vallo della Lucania (dagli 8 agli 11 euro). Discorso leggermente migliore per quanto riguarda le procedure esecutive immobiliari. Cinque anni e mezzo è la durata media presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poco al di sopra della media nazionale (cinque anni esatti). La forbice regionale è fra Salerno (cinque anni) e Avellino (sette anni e mezzo), quella nazionale spazia da Trieste (un anno e mezzo) a Locri (sedici anni e mezzo).
Il che vuol dire, secondo lo studio Cerved La Scala, che a Santa Maria Capua Vetere il valore dei 100 euro presi ad esempio scende fino a 30 euro. Alla fine non lontano dalla media nazionale, attestata a 32 euro, in un contesto regionale dove esistono realtà messe peggio, come è il caso di Benevento (da 20 a 26 euro). La forbice nazionale, in questo caso, vede invece agli estremi Trieste (60 euro) e Locri (8 euro). Numeri su cui occorre riflettere, per capire come i tempi incidano, e non poco, sul valore del credito.
Nel complesso - spiega la ricerca - il valore netto stimato delle sofferenze sul mercato si attesta a circa 25 miliardi di euro se si valuta con la prospettiva di un investitore specializzato in gestione, mentre dal punto di vista delle banche, che possono finanziarsi a tassi decisamente più favorevoli, risulterebbe pari a 34,5 miliardi. Secondo le elaborazioni di Cerved e La Scala questo valore potrebbe aumentare se tutti i tribunali si uniformassero per efficienza a quello di Trieste.
Nel capoluogo friulano, come si è visto, le procedure esecutive si chiudono in un anno e mezzo. Se in tutta Italia fosse così, in prospettiva potrebbero ottenersi 12 miliardi in più nell'ottica di un investitore e 8,3 miliardi in più in quella di una banca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino