Fallimenti, tempi lumaca in tribunale Così i crediti «svaniscono»

Fallimenti, tempi lumaca in tribunale Così i crediti «svaniscono»
Crediti «deteriorati», 100 euro a Caserta si polverizzano fino a 10 euro. Ma l'Italia in questo campo non è una. Il valore di un importo da recuperare...

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Crediti «deteriorati», 100 euro a Caserta si polverizzano fino a 10 euro. Ma l'Italia in questo campo non è una. Il valore di un importo da recuperare cambia infatti a seconda del tribunale in cui viene attivata la procedura. O meglio, in base ai tempi di attesa ed agli arretrati presenti nei singoli palazzi di giustizia. Così, per un credito di 100 euro legato ad un fallimento, l'importo medio di recupero varia dai 27 euro di Crotone e Bolzano ai 5 di Messina.

Ugualmente, in caso di recupero attraverso una procedura di pignoramento immobiliare, la forbice è tra i 60 euro di Trieste e gli 8 di Locri. Numeri che vengono fuori dallo studio «La durata dei fallimenti e delle esecuzioni immobiliari e gli impatti sui Npl», che analizza il fenomeno dei crediti deteriorati (quelli a maggiore rischio di recupero) ed è stato realizzato da Cerved, - data-driven company specializzata nell'analisi e nella gestione del rischio di credito - e dalla società tra avvocati La Scala. «Velocità ed efficienza sono i principi che dovrebbero guidare l'attività di recupero dei crediti - commenta Valerio Momoni, direttore Marketing e business development di Cerved -. La lentezza in questo processo, effettiva o anche solo percepita, riduce il valore dei crediti deteriorati con impatti importanti sui bilanci delle banche e sull'economia dell'intero Paese».

 

E in questo contesto il tribunale di Santa Maria Capua Vetere come è messo? Non proprio benissimo. Durano tanto, troppo, le procedure fallimentari: oltre 12 anni, peggior risultato regionale dopo Vallo della Lucania (13) in una forbice nazionale che prevede una media di sette anni e che spazia dai tre anni e mezzo di Crotone ai 18 di Messina. E pesa anche la quota dei fascicoli pendenti. Analizzando il carico di fascicoli iscritti a ruolo nel periodo compreso fra il 2001 ed il 2018 viene fuori che quasi la metà di quelli pendenti nel palazzo di giustizia sammaritano sono ancora giacenti (precisamente il 48%) in una forbice nazionale che in media si ferma al 41% e che spazia tra Ferrara (23% di giacenze) e Spoleto (79%). Ne deriva che 100 euro di crediti legati ad un fallimento da queste parti valgono fra gli 11 ed i 13 euro, a fronte di una media nazionale che sfiora i 17. In Campania il valore più alto viene fatto registrare a Benevento (17 euro, in media nazionale), mentre l'ultimo gradino è appannaggio di Vallo della Lucania (dagli 8 agli 11 euro). Discorso leggermente migliore per quanto riguarda le procedure esecutive immobiliari. Cinque anni e mezzo è la durata media presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poco al di sopra della media nazionale (cinque anni esatti). La forbice regionale è fra Salerno (cinque anni) e Avellino (sette anni e mezzo), quella nazionale spazia da Trieste (un anno e mezzo) a Locri (sedici anni e mezzo).

Il che vuol dire, secondo lo studio Cerved La Scala, che a Santa Maria Capua Vetere il valore dei 100 euro presi ad esempio scende fino a 30 euro. Alla fine non lontano dalla media nazionale, attestata a 32 euro, in un contesto regionale dove esistono realtà messe peggio, come è il caso di Benevento (da 20 a 26 euro). La forbice nazionale, in questo caso, vede invece agli estremi Trieste (60 euro) e Locri (8 euro). Numeri su cui occorre riflettere, per capire come i tempi incidano, e non poco, sul valore del credito.

Nel complesso - spiega la ricerca - il valore netto stimato delle sofferenze sul mercato si attesta a circa 25 miliardi di euro se si valuta con la prospettiva di un investitore specializzato in gestione, mentre dal punto di vista delle banche, che possono finanziarsi a tassi decisamente più favorevoli, risulterebbe pari a 34,5 miliardi. Secondo le elaborazioni di Cerved e La Scala questo valore potrebbe aumentare se tutti i tribunali si uniformassero per efficienza a quello di Trieste.


Nel capoluogo friulano, come si è visto, le procedure esecutive si chiudono in un anno e mezzo. Se in tutta Italia fosse così, in prospettiva potrebbero ottenersi 12 miliardi in più nell'ottica di un investitore e 8,3 miliardi in più in quella di una banca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino