Tremila persone in corteo per chiedere giustizia e verità per il piccolo Luigi, colpito alla testa da una pallottola vagante nel giorno della Vigilia di Natale. Fiaccole e...
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La mole di informazioni cresce e non sempre il collage che forma risulta coerente. A ogni nuova «soffiata» si aprono scenari diversi. Gli unici punti fermi vengono dal campo delle indagini tecniche: i sopralluoghi avvalorano sempre più l’ipotesi dell’incidente. E ieri i carabinieri hanno trovato un bossolo in via Vicinale Vecchia, una strada che dà sulle campagne dove, già in passato, qualcuno è stato sorpreso a esercitarsi con le armi. Quel colpo avrebbe perforato il finestrino di un furgone, colpito a quanto pare mentre era in movimento. Negli stessi minuti in cui la pallottola vagante centrava Luigi sul corso principale del paese. Il furgone è stato sequestrato solo dopo che qualcuno ha scritto dell’episodio su Facebook. Il proprietario non ha mai denunciato il fatto. A questo punto ci sono dubbi anche su questo fronte: forse il colpo che ha ferito Luigi era destinato a qualcun altro. Forse, ancora, non è stato esploso da qualcuno che si stava «esercitando» a sparare in campagna. A sei giorni dall’episodio, i dubbi sono ancora tantissimi. Mentre la città scendeva in strada per manifestare, i carabinieri continuavano le attività investigative. Dal giorno della Vigilia c’è chi non si è mai fermato per cercare di individuare il responsabile del ferimento di Luigi. Sotto il coordinamento della procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, i carabinieri stanno cercando di dare un nome al tiratore maldestro che ha esploso il colpo di pistola calibro 9 Luger, la munizione più diffusa al mondo per arma corta. Il cerchio si è stretto sin da subito nella zona a ridosso tra via Marconi, corso Vittorio Emanuele e via Turati.
Una manciata di strade che si intersecano tra loro parallelamente alle campagne di via Vicinale Vecchia nel raggio di un chilometro.
Il Mattino