Finanzieri in pensione contro gli evasori dell'Imu

Finanzieri in pensione contro gli evasori dell'Imu
Pure i conti dell'Imu non tornano e i finanzieri in pensione scendono in campo, accanto all'Ente, per recuperare il milione e mezzo di euro che manca all'appello. Per...

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Pure i conti dell'Imu non tornano e i finanzieri in pensione scendono in campo, accanto all'Ente, per recuperare il milione e mezzo di euro che manca all'appello. Per il neonato «Ufficio unico delle Entrate» non tornano i conti dell'Imu relativa al 2013. La task force di operatori ha incrociato i dati catastali aggiornati con quelli relativi agli immobili fantasma (elaborati dall'Agenzia del Territorio) con le indicazioni dell'Agenzia delle Entrate. La sacca di evasione scoperta è creata dall'esistenza ancora di un numero di immobili al catasto.


E poi ci sono gli opifici ancora dichiarati come semplici capanni per attrezzi o peggio considerati rustici non completi. In aggiunta, ci sono le false o carenti dichiarazioni sulle prima casa e quella della omessa indicazione delle seconde abitazioni. L'Ufficio Unico delle Entrate non censisce solo i buchi contabili e le cause del mancato gettito. «Sono state avviate conferma il vicesindaco Gigi Bove, titolare della delega alle finanze- le conseguenti azioni di iscrizione al ruolo e di riscossione coattiva». Ma è solo la punta di un iceberg perché il comune è ancora alle prese con la riorganizzazione degli archivi e la costruzione delle banche dati. Il fenomeno è tutto da censire. Ma manca il personale. E su questo versante si profila una possibile svolta organizzativa importante. La locale sezione dell'Associazione nazionale finanzieri d'Italia, che è anche una delle più antiche d'Italia, è in grado di fornire l'azione tecnico sussidiaria per il Comune in difficoltà. «Tra le finalità statutarie della nostra associazione spiega e annuncia il presidente Giuseppe Farina- c'è quella di istituire rapporti e aiuto a tutte le istituzioni territoriali. Possiamo assicurare all'ente locale, in aderenza alla specificità delle esperienze professionali acquisite in servizio, attività di volontariato, sostegno, orientamento e sussidiarietà per il riordino degli archivi, ma anche nell'organizzazione dei mezzi amministrativi necessari per le dovute azioni di contrasto in materia di fiscalità locale».

 

Insomma, gli ex finanzieri, di recente pensionamento, mettono la loro comprovata professionalità (in materia tributaria e non solo) a disposizione del comune. «Come pure precisa il presidente Farina- il nostro know how, in materia di diritto ed economia, non solo al servizio dell'ente locale ma anche al servizio delle attività educative delle scuole». «Nell'ambito del riordino dei data base comunali ammette il vicesindaco Gigi Bove - la collaborazione tra Comune e finanzieri dell'Anfi si può fare». Insomma, il Comune ha bisogno di personale e risorse professionali. Infatti, l'avvio delle gestione «in house» dei tributi, ha aperto un complicatissimo passaggio di consegne tra la Iap (ex gestore della riscossione dei tributi locali) e l'ente locale chiamato ad rielaborare un enorme mole di dati e informazioni sui tributi pagati e quelli non riscossi. Nelle pieghe degli archivi, in via di riorganizzazione, si nascono mancata riscossioni ingenti.


È il caso del mancato censimento degli immobili comunali che ha generato l'«affittopoli maddalonese»: 400 mila euro di canoni di locazione evasi o parzialmente onorati dai 97 occupanti degli alloggi comunali. Gli archivi sono incompleti ma producono una gran mole di sorprese: dalle verifiche, è emerso che il Mercato ortofrutticolo è costato almeno due milioni di euro. Sempre sotto forma di insolvenza dei canoni di occupazione degli stand espositivi e dei piazzali della più antica «area per la commercializzazione agroalimentare» della Provincia.
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Il Mattino