Gare pilotate a Grazzanise, il Riesame: «Ordinanza confermata»

Gare pilotate a Grazzanise, il Riesame: «Ordinanza confermata»
CASERTA - Inchiesta sugli appalti vinti dagli imprenditori Madonna al comune di Grazzanise: rigettate le richieste di scarcerazione per il giovane impresario, nel settore della...

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CASERTA - Inchiesta sugli appalti vinti dagli imprenditori Madonna al comune di Grazzanise: rigettate le richieste di scarcerazione per il giovane impresario, nel settore della ristorazione, Alessandro Zagaria di Casapesenna e per Francesco e Nicola Madonna di Casal di Principe. A deciderlo, i giudici del tribunale del Riesame di Napoli, giovedì. Gli avvocati difensori dei tre indagati si erano rivolti ai magistrati del tribunale della Libertà chiedendo l’annullamento della misura cautelare, ma i giudici napoletani non hanno smentito l’impianto accusatorio ricostruito dai pm Maurizio Giordano e Sandro D’Alessio della procura Antimafia.


Impianto che, per ora, vacilla per Maurizio Francesco Malena, responsabile unico del progetto della gara d’appalto «pilotata», stando all’accusa, per favorire i Madonna. Per lui, infatti, sarebbero cadute in parte le accuse. L’ordinanza che colpisce anche il dottor Enrico Parente, ex sindaco di Grazzanise, non è crollata di fronte alle opposizioni sollevate dai legali. L’inchiesta su Grazzanise, in verità, si incrocia con gli appalti concessi durante l’amministrazione di Biagio Di Muro al comune di Santa Maria Capua Vetere, per la ristrutturazione di palazzo Teti Maffuccini. Parente da un lato, Di Muro, ancora in carcere, dall’altra.
Al centro, le gare vinte sempre dagli stessi titolari di ditte considerate «in odore di camorra».
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Il Mattino