I rappezzi durano giorni Le buche insidie costanti

Anche i lavori stradali provocano cedimenti

I rappezzi durano giorni Le buche insidie costanti
Non si fa in tempo a ricoprirne una, quando ci si impegna a farlo, che ne rinascono di altre, varie la circonferenza e la profondità, dipende dalla qualità...

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Non si fa in tempo a ricoprirne una, quando ci si impegna a farlo, che ne rinascono di altre, varie la circonferenza e la profondità, dipende dalla qualità dell'asfalto che in quasi tutte le strade urbane è pessima. Parliamo di buche, non sono una prerogativa di Caserta almeno in questa classifica delle città da Roma a scendere per lo Stivale siamo in buona compagnia ma una particolarità la vantiamo, quella dell'adozione di rimedi che sono peggiori del male.


Settimane di acquazzoni e altre se ne prevedono e altri «catini» nell'asfalto spunteranno ma, concave come le buche sono, se ne accorgono prima gli ammortizzatori e gli pneumatici delle auto in transito, automobilisti spesso a fare slalom come nello sci o in una gimkana che caratterizzavano una volta le cacce al tesoro.

Tante le strade che sono costellate da queste delizie che non sono soltanto da periferia qualche giorno fa Il Mattino ha pubblicato resoconti fotografici dei disastri di via delle Industrie nel Consorzio Asi e di via Vivaldi e via Mondo intoppi che sembrano causati da una passata di napalm e non da piovaschi anche di modesta portata se ne trovano dappertutto.

Dove si opera, si ripete, lo si fa in ritardo, anche se con l'attenuante del tempo necessario al prosciugamento dell'acqua piovana raccolta nei catini, e comunque in maniera pessima. Un po' di badilate di bitume, nemmeno un po' di battute con l'attrezzo che è come un batticotolette gigante, l'autocarro dell'impresa incaricata a turare le busche resta in moto, pochi minuti e riparte con gli operai alla ricerca di altre carie.

E la granita di bitume usata a pareggiare la sede stradale se ne va in briciole alla prima auto che vi transita. Annunciato e avviato con i lavori in via Marchesiello il piano di rifacimento di alcune arterie cittadine, si andrà per le lunghe perchè celeri sono gli annunci, lentissime le operazioni. Nel frattempo si continua a percorre strade urbane che sono percorsi da superficie lunare, le buche non si eliminano con «otturazioni provvisorie» di tipo odontoiatrico, si devono riparare per bene, con accuratezza, usando materiali di buona qualità e attrezzi adeguati. Il campionario dei disastri è vasto, primeggiano anche le strade che sono state interessate da lavori di interro delle linee di fibra ottica o di elettricità. Un esempio per tutti lo si trova in via Settembrini, dall'incrocio di via Caduti sul Lavoro-via Ricciardi-via Tanucci una lunga fistola risulta ricoperta con un dosso d'asfalto longitudinale fino a via G.M. Bosco. Questo dosso interessa metà della carreggiata stradale, se l'avesse oltrepassata il lavoro di ricopertura avrebbe dovuto interessare l'intera carreggiata in tutta la sua larghezza. E' norma da capitolati d'appalto ma, almeno, c'è da pretendere che la ricopertura della sola fistola sia fatta a regola d'arte. Ma chi mai ha eccepito qualcosa, chi ha verificato in fase di collaudo tutto questo sfacelo che è sotto gli occhi di tutti? La città merita tanta sciatteria, a cominciare dalle buche per finire alle fistole?
 

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Il Mattino