Disagi a Santa Maria Capua Vetere: testimoni seduti a terra in Tribunale

Disagi a Santa Maria Capua Vetere: testimoni seduti a terra in Tribunale
«Solo chi sta seduto non cade mai», recita un vecchio proverbio. Ma chi inventò il detto di certo non è mai venuto a far visita al tribunale penale di...

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«Solo chi sta seduto non cade mai», recita un vecchio proverbio. Ma chi inventò il detto di certo non è mai venuto a far visita al tribunale penale di Santa Maria Capua Vetere, dove anche chi è seduto può cadere. Oppure, peggio ancora, chi si siede può restare inclinato a dieci centimetri dal pavimento perché le panche sono rotte, da mesi.

E così, durante l'udienza con al centro la fabbrica «Rieter» in cui compaiono tecnici di Torino giunti a Santa Maria ieri per essere ascoltati dai magistrati, gli avvocati torinesi degli imputati si sono accomodati sulle sedie inclinate verso il pavimento. L'ultima stanza del tribunale al primo piano della struttura - l'aula più affollata di tutte - è dotata infatti di una ringhiera in legno dondolante e di panche oblique. Così, al termine dell'udienza, le toghe si sono rimesse in piedi, ma con una serie di dolori: il mal di schiena e crampi alle gambe: «Colpa delle seggiole rotte», hanno confessato. In realtà, quello delle sedie rotte non è l'unico disservizio nel palazzo. 

Nell'aula al primo piano del tribunale storico fondato da Giuseppe Bonaparte nel 1809, nessuno ormai fa più caso agli sgabelli inclinati: «È un miracolo che ci siano ancora», spiega un avvocato. «Spesso non ci sono e spesso inciampiamo sulla moquette scollata, per non parlare dei tubi in bella mostra nei corridoi al pian terreno», tuona un'altra toga. Eppure, nel luglio del 2017 il Ministero della giustizia aveva promesso: «Entro dieci mesi il tribunale (civile) avrà una nuova sede: l'ex caserma Mario Fiore».
Ma dieci mesi sono trascorsi e il cantiere dell'ex caserma è stato persino vandalizzato. E del trasferimento della sede del tribunale civile e penale, non c'è traccia. A margine della cerimonia del suo insediamento, fu la stessa presidente Casella a dichiarare: «Me lo hanno promesso i tecnici, entro dieci mesi si andrà via da quel condominio in cui si trova il tribunale civile. Disporre lì la sede civile è stata una scelta obbligata, ma infelice». Ma il ministero colleziona ritardi su ritardi, nonostante le insistenze della presidente Casella.

E intanto, nel tribunale penale di piazza Giovanni Falcone e Paolo Borsellino neanche le sedie ci sono più.
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Il Mattino