«Gruppo Iavazzi, affari col clan Belforte e con le ditte di Angelo Grillo»

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CASERTA - Affari con il clan Belforte e con le ditte di Angelo Grillo: sono queste le motivazioni che hanno portato all’interdittiva antimafia che ha colpito le società del...

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CASERTA - Affari con il clan Belforte e con le ditte di Angelo Grillo: sono queste le motivazioni che hanno portato all’interdittiva antimafia che ha colpito le società del gruppo controllato dalla famiglia del patron della Juvecaserta, Raffaele Iavazzi, e che da ieri vedono una triade commissariale alla guida di Impresud e di Ecologia Iavazzi. Frequentazioni con i ras dei Belforte e compartecipazioni economiche con aziende in odore di camorra: non ci sono sentenze in tal senso, ma informazioni che provengono da alcuni degli ultimi processi che hanno colpito la mala di Marcianise. Il tutto è venuto a galla quando il gruppo Iavazzi ha chiesto l’iscrizione alla white list: durante le verifiche sono emersi i legami che hanno indotto il prefetto a respingere l’istanza (era il 14 agosto scorso) e successivamente (due giorni fa) ordinare la gestione controllata delle due aziende in modo da evitare un crack che avrebbe intaccato le finanze del gruppo, lasciato per strada 220 dipendenti e interrotto la raccolta rifiuti in trentadue comuni.


Copre un decennio il periodo ricostruito dalla prefettura di Caserta in fase di esame della richiesta di iscrizione alla white list inoltrata dalle aziende del gruppo Iavazzi, istanza respinta per presunti collegamenti delle società che gestiscono la raccolta dei rifiuti in trentadue comuni, compresa Caserta.

Un decennio durante il quale - si legge nel verbale redatto dopo l’istruttoria di prefettura e Anac - le aziende Impresud ed Ecologia Iavazzi sarebbero state in affari prima con la «Eco Mediterranea», riconducibile a Camillo Belforte, figlio del boss Domenico, e poi con la Jacta Ecosistem, di Angelo Grillo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino