Per tre giorni, durante le manifestazioni di protesta della scorsa settimana contro l’abbandono illegale dei sacchetti dell’immondizia e contro la prostituzione, la...
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Purtroppo, solo durante quei tre singoli giorni. Sette giorni dopo i presidi organizzati da una rete di otto associazioni di volontariato sui marciapiedi della Domiziana, agli angoli dei viali della vecchia strada romana sono ricomparsi i cumuli di rifiuti smaltiti illegalmente da quei tanti cittadini di Castel Volturno riluttanti agli appelli continui per la raccolta differenziata, e, soprattutto, sono tornate ai loro singoli posti di lavoro le lucciole africane, che qui si prostituiscono senza continuità di notte come di giorno, ventiquattro ore al giorno.
Tuttavia, per l’arteria litoranea e per gli organizzatori dei presidi di legalità non si tratta di un risveglio amaro. Tutti a Castel Volturno erano consapevoli che smantellati i gazebo l’area avrebbe «rivestito» la sua consueta faccia.
«Eppure – spiega Carmine Cretella, uno dei cittadini organizzatori dell’evento di legalità – ci riteniamo soddisfatti del risultato ottenuto. Tutti noi eravamo consapevoli che non avremmo sconfitto l’illegalità diffusa che c’è fuori casa nostra, ma abbiamo ugualmente raggiunto due successi importanti. Col primo abbiamo dimostrato che se si vuole, il malaffare della zona può essere contrastato e quindi è stato lanciato un chiaro segnale alle istituzioni competenti, affinché facciano il proprio dovere. Secondo, abbiamo risvegliato in molti cittadini che erano rassegnati al delirio il sentimento di ribellione. Li abbiamo inviatati a denunciare i proprietari di casa che affittano le abitazioni alle organizzazioni che sfruttano la prostituzione e a denunciare il proprio vicino di casa che non rispetta la raccolta differenziata. E almeno in due viali della Domiziana dove ci sono state le denunce ci siamo riusciti, perché in questo singolo spazio non c’è più né prostituzione, né abbandono illegale di sacchetti dell’immondizia. È un piccolo risultato, ma è frutto della mobilitazione spontanea dei cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino