Il sogno di Pietravairano: il risveglio del tempio del II secolo a.c.

Il sogno di Pietravairano: il risveglio del tempio del II secolo a.c.
LA GRANDE BELLEZZA Era una «perla» preziosa, nascosta, custodita da spine, quasi speciosa. Poi, un giorno, nel 2001, il volo di un deltaplano la scoprì....

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LA GRANDE BELLEZZA

Era una «perla» preziosa, nascosta, custodita da spine, quasi speciosa. Poi, un giorno, nel 2001, il volo di un deltaplano la scoprì. Dall’alto sembravano rovine. A chi importavano dei resti di pietre andati a male sulla cima di una collina? E invece, nel 2001, c’era ancora qualcuno a cui importava la bellezza nel bel mezzo di un paesino dell’entroterra casertano. C’era e c’è qualcuno, ancora oggi, per buona fortuna delle coincidenze, che si occupa di ciò che è antico e prezioso. E troppe volte dimenticato. La storia chiama, l’uomo risponde. Quelle rovine, messe insieme, formavano lei: la curva del teatro-tempio di Pietravairano del secondo secolo avanti Cristo.

LO STUDIO
Si tratta di un tempio con ordine architettonico tuscanico (tuscanĭcus «etrusco»), termine con il quale già Vitruvio indicava un ordine tipico dell’ambiente etrusco. Ora, quelle rovine torneranno a risplendere grazie ai fondi europei. La cifra rende l’idea di ciò che sta per nascere: un milione e 732mila euro, utilizzati dal Comune di Pietravairano per finanziare i lavori destinati a creare attrazione turistica nella valle del tempio-teatro. Dal sentiero che porta al teatro del monte San Nicola si domina l’intera conca con le sue strade, i campi coltivati, il castello di Vairano Patenora, un gioiello, pure questo, abbandonato e dimenticato. Ma come in tutte le bellezze che risplendono e che fanno luce, ci sono anche ombre. Dalla collina del tempio, infatti, si scorge l’enorme condotta che taglia in due la montagna di Presenzano. Un vero colpo allo stomaco mentre si è immersi nella storia.
IL CANTIERE
Allo stato, per salire sul monte San Nicola, non c’è un adeguato parcheggio per le autovetture che giungono all’inizio del percorso, tutto in salita. Di contro, sono state installate delle corsie con griglie per i disabili. «Contiamo di completare i lavori entro la fine dell’anno», spiega il sindaco, Marianna Di Robbio. «Per questo posto sogno una vita nuova - continua - in estate sono stati ospitati qui gli studenti della Summer School dell’Università Vanvitelli. Si tratta di ragazzi delle facoltà di Lettere e di Beni Culturali, accompagnati dai docenti Maria Luisa Chirico e Gianluca Del Mastro». Una vita nuova, certo. Come Dante quando s’innamorò di Beatrice. E per lei, per la storia d’amore ideale, scrisse la Vita Nova. Così l’impatto con il teatro-tempo di Pietravairano può creare poesia, e magari anche sviluppo per l’intera zona.
LA STORIA
Ma com’è nata la voglia di far risorgere questo lungo magico? Dopo la scoperta del professor Nicola Lombardi, appassionato del deltaplano, qui a Pietravairano sono piombati studiosi e archeologi da tutto il mondo. Primi, fra tutti, i docenti dell’Università del Salento che hanno fatto risalire i resti dell’anfiteatro al secondo secolo avanti Cristo. Il percorso del monte è ora battuto dagli amanti del trekking, ma non basta. Mente si studia il modo di attrarre curiosi, i lavori per il metanodotto poco distanti portano alla luce altri reperti. Anfore, piatti, oggetti di decorazione: sintomo di un popolo che qui ha tracciato la storia. Un vecchio detto indiano dice che un albero va tanto più in alto quanto più profonde sono le sue radici.
VAIRANO PATENORA

Pietravairano ha riscoperto le sue di radici per piantarci l’economica della cultura. «Il progetto finale - conclude il sindaco - è quello di creare un unico percorso con il castello di Vairano Patenora». Un sogno, certo. Perché il vecchio feudo di Vairano è fermo nel limbo degli appalti bloccati da un parere negativo dell’Anticorruzione. Ma Pietravairano ci spera, in questa rinascita. Il teatro-tempio resta lì nella sua grandezza. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino