Una fiammata, proveniente dalle prese di corrente che alimentano un vecchio computer e un frigorifero, ieri mattina ha rischiato di innescare un incendio di proporzioni ben...
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Reggia di Caserta, in fiamme i locali della biglietteria: indagine in corso
Gli stessi che, nell'immediatezza dei fatti, hanno puntato il dito sulla presa di corrente che alimenta il frigorifero. Infatti la stanza in cui si è verificato l'incendio, attigua a quella predisposta per la custodia di cappotti e borse dei turisti, è utilizzata sia come deposito di audio guide e vecchi documenti di biglietteria, sia come area snack per il personale di servizio all'accoglienza, controllo bagagli, e distribuzione delle audio guide. E da quello che raccontano i primi ad aver lanciato l'allarme, sembrerebbe che proprio dalla presa di corrente di quel frigo, e non da quella del computer inutilizzato, sia partita la fiammata che in pochi secondi si è fatta largo tra scaffali di ferro, plastiche e faldoni di carta. Ma il pensiero dei dipendenti Reggia ieri è andato indietro negli anni, a quell'incendio divampato nella centrale operativa di controllo del monumento rischiando di far morire come topi in gabbia i custodi di servizio al monumento.
Quell'episodio, a distanza di anni, resta infatti l'incubo numero uno al Palazzo nonostante abbia fatto meno scalpore rispetto ad altri ben più gravi verificatisi nel tempo. Quel giorno d'inverno di circa 10 anni fa due dipendenti in servizio di custodia al monumento erano chiusi nella sala blindata che tutti chiamano «sala regia», concentrati ad osservare i monitor che riportavano le immagini catturate dalle telecamere di sorveglianza. Ad un tratto una fiammata proveniente dalla presa di corrente che alimentava una stufetta fece saltare il salvavita e quindi l'alimentazione elettrica che consentiva l'apertura e chiusura della porta di accesso alla sala regia. Nessuna possibilità di aprirla a forza con i pochi attrezzi disponibili all'interno della stanza, e solo un telefono per chiedere aiuto.
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Il Mattino